La Cura dell’Acqua, un piano del Mit per le Grandi Dighe

23/03/2017

Oggi (ieri p.c.l.) si celebra l’acqua, la risorsa della vita sul Pianeta. Con l’edizione 2017 della Giornata Mondiale dell’Acqua, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, punta a sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sul tema delle acque reflue , ovvero quelle provenienti da attività domestiche, industriali e agricole, che spesso vengono rilasciate direttamente nell'ambiente, con un impatto dannoso sulla salute dell’uomo e sugli ecosistemi.

In questo contesto si è tenuta oggi a Roma “Acque d’Italia”, la conferenza nazionale organizzata da Italia Sicura, unità di missione contro il dissesto idrogeologico, presso la Presidenza del Consiglio, guidata da Erasmo D’Angelis, conferenza a cui ha partecipato nel pomeriggio il presidente Paolo Gentiloni.

Il riutilizzo dell’acqua già usata e l’utilizzo di acqua piovana, in aumento nel nostro Paese, potrebbe  soddisfare la domanda di acqua dolce e di altre materie prime e diventare una fonte economicamente vantaggiosa e sostenibile di energia, di nutrienti e di altri utili sottoprodotti.

Le acque reflue si stanno quindi  consolidando come fonte alternativa sicura di acqua dolce, se si pensa che un terzo dell'acqua si perde lungo i tubi.  Dal rapporto Istat  sulle risorse idriche è emerso  che in Italia gli acquedotti sono in gran parte vecchi e che le infrastrutture sono obsolete: il 60% delle infrastrutture è stato messo in posa oltre 30 anni fa. Le perdite maggiori si hanno al sud: il 68,8% a Potenza, il 54,6% a Palermo.  Il Governo ha inoltre stanziato 4,5 miliardi di euro per la riduzione delle perdite della rete idrica e per la depurazione, altro grave problema per il nostro Paese e causa delle sanzioni europee per i ritardi  nell’applicazione delle regole sul trattamento delle acque.

Cresce quindi la consapevolezza che si debba affrontare il problema dell’assetto delle rete di distribuzione dell’acqua potabile per evitare sprechi. Lo ha fatto notare il Ministro delle Infrastrutture  e dei Trasporti, Graziano Delrio. E’ evidente sia centrale la creazione della strategia della “cura dell’acqua”, fondamentale per il benessere della collettività.

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In una corretta gestione della risorsa idrica importantissima è, in questo senso, l’attività delle grandi dighe, vigilate da una apposita Direzione generale del Mit,  per rispondere al fabbisogno civico ed irriguo di  molte zone italiane e per tutelare le peculiarità ambientali e sociali del territorio.

"In Italia c'è disponibilità di acqua ma anche molta dispersione e un sottoutilizzo delle dighe” ha aggiunto  Delrio. Si tratta di infrastrutture che anziché esprimere appieno la loro utilità, rischiano di perdere progressivamente l’attività che svolgono, la capacità di invaso autorizzata e quindi di risorsa idrica.

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Di fronte a questo scenario, il Ministero ha avviato un programma di interventi  del valore economico pari a 294 milioni per l’incremento delle condizioni di sicurezza di 101 dighe ad uso irriguo e/o potabile sparsi sul territorio nazionale, di cui ben 79 si trovano al Sud.

L’obiettivo è in sostanza salvaguardare risorse idriche per 4,5 miliardi di metri cubi (quasi un terzo della risorsa idrica nazionale) e d recuperare circa 1,3 miliardi di metri cubi attualmente non invasabili.

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A livello mondiale il fabbisogno indicato dall’Onu è molto alto. Quasi un miliardo di persone (923 milioni per la precisione) non hanno accesso a fonti sicure di acqua potabile: 319 milioni di abitanti dell’Africa Sub-Sahariana (il 32% della popolazione), 554 milioni di asiatici (il 12,5% della popolazione), e 50 milioni di sudamericani (l’8% della popolazione) non hanno accesso a fonti di acqua potabile sicura.

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