UE: strumenti di difesa commerciale. Importante voto della Commissione INTA del Parlamento Europeo

20/06/2017

Il voto odierno della Commissione Commercio Internazionale (INTA) del Parlamento Europeo sulla nuova metodologia di calcolo nell’Antidumping, un dossier legislativo che è strettamente legato alla nota questione della concessione alla Cina dello status di economia di mercato, segna un ulteriore passo nel percorso per migliorare ulteriormente la proposta legislativa presentata dalla Commissione nel novembre scorso.

Da più di due anni l’Italia è impegnata in una battaglia, spesso solitaria, per evitare soluzioni, ipotizzate ad inizio 2016, che avrebbero rappresentato di fatto la fine dell’Antidumping, con conseguenze disastrose per l’industria e l’occupazione in Europa.

Durante il dibattito nel Consiglio UE, il nostro Paese si era impegnato, spesso con iniziative di avanguardia, per apportare al progetto di regolamento importanti miglioramenti e giungere ad una soluzione che fosse all’altezza delle sfide che la nostra industria deve affrontare contro la competizione sleale.

Il voto della Commissione INTA ha rafforzato in modo determinante i risultati raggiunti dall’Italia in Consiglio ed è incoraggiante verificare come la posizione assunta dall’Istituzione UE che rappresenta più direttamente la volontà dei cittadini sia in assoluta sintonia con le richieste che il nostro Paese va da tempo avanzando.

Il merito di questo importante risultato va a tutti i membri della Commissione INTA ed al relatore del dossier, l’On Salvatore Cicu, che hanno saputo individuare soluzioni concrete che rispondono alle necessità dell’industria e cittadini europei.

L’auspicio dell’Italia è che Consiglio e Commissione prendano ora coscienza della necessità di non limitare i miglioramenti apportati dal Parlamento Europeo e non cerchino, nel prosieguo dell’iter di co-legislazione, di minimizzarne la portata.

La tenuta e l’efficacia del sistema anti dumping sono essenziali per garantire che il commercio internazionale, oltre ad essere libero, sia anche “fair”, nel rispetto di un quadro di norme comuni basato sulla reciprocità. Solo attraverso la creazione e il rispetto di un “level playing field” i benefici del commercio saranno equamente distribuiti e tutti i settori produttivi europei saranno tutelati da comportamenti scorretti.

E’ quanto dichiara il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

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