Gli onorari professionali per le opere pubbliche

Carlo Lanza

Gli onorari professionali per le opere pubbliche
Editore: Maggioli
ISBN: 88-916-1443-8
Formato: 21 x 29,7 cm | 230 pagine
Edizione: gennaio 2016
ORDINARIA
4.00 €
CORRIERE
5.00 €

L’applicazione del Decreto Parametri ad uso delle pubbliche amministrazioni e dei professionisti di area tecnica

  • Come si applica il Decreto nel quadro dei lavori pubblici
  • Esempi di calcolo per la stesura dei bandi di gara
  • I riferimenti normativi e le direttive

Dopo l’abrogazione delle tariffe professionali dettata dai provvedimenti del 2012 (Decreto Legge n. 1/2012 e Legge di conversione n. 27/2012), il quadro normativo, relativo alla determinazione dei parametri da adottare per la definizione degli onorari professionali da porre a base delle gare per l’affidamento degli incarichi professionali da parte delle pubbliche amministrazioni, ha trovato una sua codifica con l’entrata in vigore del Decreto 31 ottobre 2013, n.143, previsto dalla Legge 134/2012, di conversione del Decreto Legge 83/2012, conosciuto come Decreto “Parametri”.
Questo volume prende spunto anche da quanto affermato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione che, oltre a lamentare opportunamente il persistere del fenomeno dei ribassi eccessivi nelle offerte presentate dai professionisti, ha denunciato lo scarso interesse all’applicazione, per altro obbligatoria, da parte delle stazioni appaltanti, del DM 143/2013.
Nella sostanza, vuole mettere in evidenza, da un lato, ad uso degli enti pubblici che decidono di realizzare un’opera, i corretti criteri di lettura e applicazione delle norme e di scelta delle effettive e legittime prestazioni professionali necessarie, e, dall’altro, i principi sui quali fondare, da parte dei professionisti, una coerente e puntuale offerta economica.
Una corretta lettura ed una precisa applicazione di quanto dettato dal provvedimento e dalle normative, compreso il confronto previsto dalla legge con le precedenti tariffe, garantisce, infatti, una lineare e sicura programmazione delle opere e la formulazione di un’equa richiesta di impegno professionale: ciò allo scopo di esaltare le effettive capacità dei partecipanti alle gare e la congrua corrispondenza tra le prestazioni fornite e gli onorari.
Si fa perno sulla struttura logica del Decreto che, distinguendo minuziosamente ogni singola prestazione, consente un’analisi dettagliata di ciascun processo e offre quindi l’opportunità di una precisa composizione dei contenuti di un bando di gara e di una consapevole formulazione dell’offerta che ciascun professionista avrà in animo di presentare, costruita sulle proprie effettive capacità tecniche ed organizzative.
Oltre a trattare delle relazioni che intercorrono tra i diversi provvedimenti e a proporre esempi di applicazione del Decreto, l’opera è corredata da una raccolta di documenti e da un Cd-Rom che contiene, in forma estesa, i testi citati nel testo, utili a completare e approfondire il quadro di riferimento.

Carlo Lanza, architetto libero professionista, vicepresidente della Commissione Parcelle dell’Ordine degli Architetti di Milano, è coordinatore e docente nei corsi per la formazione continua in materia di lavori pubblici, professione e deontologia presso diversi Ordini e Collegi professionali.

Indice
1. Il decreto n. 143/2013, i suoi precedenti, le sue origini
2. I professionisti, i lavori pubblici, gli incarichi
3. Le soglie
4. Il decreto n. 143/2013
5. I contenuti del decreto n. 143/2013 e le novità
5.1. Confronto tra le definizioni delle opere contenute nel decreto n. 143/2013 e le corrispondenti definizioni tratte dalla tariffa previgente
5.2. Confronto tra elaborati richiesti dal Codice d.lgs. n. 163/2006 e dal decreto n. 143/2013 in riferimento alle prestazioni contenute negli attuali parametri e alle tariffe previgenti
5.3. Riferimenti di legge e definizioni in relazione alle prestazioni richiamate dal decreto n. 143/2013 con specifico riferimento al Codice d.lgs. n. 163/2006 e al Regolamento d.P.R. n. 207/2010
6. Come si applica il decreto n. 143/2013
6.1. Esempio semplice
6.2. Esempio complesso
6.3. Conclusioni
Appendice