PROSEGUIMENTO DEI LAVORI DI COSTRUZIONE

Il Comitato interministeriale di indirizzo, coordinamento e controllo per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna, il cosiddetto “Comitatone” presiedut...

27/11/2006
Il Comitato interministeriale di indirizzo, coordinamento e controllo per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna, il cosiddetto “Comitatone” presieduto dal premier Romano Prodi, nell’ultima riunione della settimana scorsa, alla quale hanno preso parte anche i ministri delle infrastrutture, Antonio di Pietro e dell’ambiente, Alfonso Pecoraio Scanio, il presidente della giunta regionale del Veneto, Giancarlo Galan ed il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, ha deciso che i lavori per la realizzazione del Mose, il sistema di paratie mobili che proteggerà Venezia dall’acqua alta proseguiranno anche se il Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ed il Sindaco di Venezia, Massimo Cacciari hanno espresso voto contrario dissociandosi dal documento predisposto dal Comitato stesso.

Ma a favore del Mose hanno votato il Ministro delle infrastrutture Antonio di Pietro, il presidente della regione Giancarlo Galan ed il Comune di Jesolo ed il Ministro di Pietro ha puntualizzato che “Questa era l'unica possibilità per intervenire in tempo per salvare Venezia” mentre il presidente Giancarlo Galan ha detto di essere “orgoglioso della decisione assunta. L'unica possibile”.

I lavori che sono in corso già da alcuni anni sono quelli relativi alle bocche di porto e sono circa il 30% di quelli che servono per completare l’opera da 6 miliardi di euro che dovrebbe essere ultimata entro il 2012.

Ai pareri positivi di Giancarlo Galan e di Antonio Di Pietro si contrappongono quelli negativi del Ministro Pecoraro Scanio che puntualizza come è stato un errore “scartare tutte le possibili alternative al Mose, ora aspetto tutte le carte per la valutazione di impatto ambientale dell'opera” che ha continuato precisando “che le megaparatie di metallo hanno dei limiti, come pure il fatto che i motori devono lavorare sotto il mare e hanno una speranza di funzionamento anch'essa a mio parere limitata. Non disperiamo di poter far svolgere a qualche istituto internazionale, penso al Max Planck tedesco per esempio, uno studio indipendente sugli effetti di questa opera” e del Sindaco Cacciari che ha comunicato di aver presentato “un ordine del giorno alternativo che non è passato. Prendo atto che il Governo andrà avanti su questo progetto. È stato però approvato un secondo ordine del giorno per monitorare attentamente il prosieguo dei lavori. Sono sicuro che i soldi stanziati non basteranno”.
Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha, però, ottenuto l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno con l’impegno del Governo al rifinanziamento della legge speciale per Venezia che consentirà di proseguire i lavori di salvaguardia della città lagunare complementari al Mose; si tratta degli interventi di manutenzione straordinaria, di scavo dei rii, di innalzamento del suolo pubblico che sono stati eseguiti fino ad oggi ma che rischiano di rimanere senza finanziamenti e con l’impegno che “verranno attuate azioni di disinquinamento della laguna e dovranno essere garantiti il monitoraggio scrupoloso degli effetti di tutti gli interventi in atto in laguna, l’aggiornamento del piano morfologico e la disponibilità tempestiva di tutti i dati relativi alle attività in essere per la salvaguardia di Venezia”

A cura di Paolo Oreto
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