PRONTA LA PROPOSTA DEL CUP

Il prossimo 21 marzo il Cup delositerà in Cassazione il testo della proposta di legge di iniziativa popolare sulla riforma delle professioni. E’ un important...

20/03/2007
Il prossimo 21 marzo il Cup delositerà in Cassazione il testo della proposta di legge di iniziativa popolare sulla riforma delle professioni. E’ un importante traguardo perché dalle parole si passa ai fatti.
Subito dopo la pubblicazione dei moduli di raccolta firme sulla Gazzetta Ufficiale partirà la mobilitazione dei consigli territoriali per far sì che si ricevano 50mila adesioni, necessarie per portare la proposta di legge in parlamento.

Il Cup, quindi, va avanti nel progetto di riforma, perché sono tante le specifiche del ddl Mastella che non convincono.

Il messaggio è chiaro: la riforma è necessaria, è improrogabile e diventa anche urgente.
Nello specifico, poi, il testo della proposta di legge ha un’impostazione diametralmente opposta a quella del ministro Mastella che affida, invece, a più decreti la normativa di dettaglio su diversi aspetti. Il testo popolare, invece, è chiaro e diretto, seppur enunciato in soli 9 articoli.
E di grande importanza, oltre che di attualità, è la definizione di “professione intellettuale” che traccia confini precisi con le attività commerciali, nonché la reintroduzione dei minimi tariffari aboliti dal ddl Mastella.
Alcuni punti del testo, poi, non riguardano nello specifico architetti e ingegneri, ma si concentrano anche ad altre categorie di professioni, quali quelle relative a professionisti privi di albo, ai commercialisti, ai tributaristi.
Diversamente dal disegno di legge Mastella, quindi, ce n’è per tutti: non si può lasciare carta bianca ed ulteriore spazio al domani, senza verificare quello che accade oggi.

Non tutto, però, fila liscio.
Insiste, infatti, la polemica tra Pierluigi Mantini e Daniele Capezzoni, circa la lentezza con la quale si sta procedendo con le audizioni.
Proprio Pierluigi Mantini dichiara: “si, il ritardo accumulato dalle audizioni mi preoccupa. L’obiettivo era fare il prima possibile, sfruttando tutto il mese di febbraio e metà di quello di marzo. Invece siamo ancora agli inizi. E per questo ho avuto accede discussioni con Daniele Capezzone. Per un motivo o per l’altro, si tende infatti sempre a rimandare. E il ritardo accumulato, a questo punto, è sotto gli occhi di tutti. Per questo ho proposto di fare gli incontri anche il lunedì pomeriggio, e cioè due volte alla settimana. Posso garantire, però, che non si tratta di un problema di natura politica, ma esclusivamente tecnica. L’intenzione è di andare avanti fino in fondo”.
Replica così il presidente della X commissione della camera Daniele Capezzone: “non c’è stata nessuna volontà di rallentare l’iter legislativo della riforma delle professioni”.
Continua, invece, Pierluigi Mantini: “non c’è nessuna polemica con Capezzone. Anche se resta la necessità di accelerare i tempi. Ecco perché servirebbero due audizioni a settimana e non una”.

La riforma, quindi, va avanti e non si ferma.
La prossima audizione è fissata per giovedì 22 marzo p.v., nella quale si riuniranno le commissioni Giustizia-Attività produttive ed i rappresentanti del Comitato Unico delle Professioni.
A cura di Paola Bivona
© Riproduzione riservata

Documenti Allegati

Link Correlati

Speciale professioni