DIMINUISCONO LE VENDITE MA IL PREZZO RIMANE ALTO

Incremento complessivo dell’1,3%: questo il rapporto sull’andamento dei prezzi degli immobili nel 2006 presentato a Roma lo scorso 19 aprile. Secondo il rap...

02/05/2007
Incremento complessivo dell’1,3%: questo il rapporto sull’andamento dei prezzi degli immobili nel 2006 presentato a Roma lo scorso 19 aprile.
Secondo il rapporto dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del territorio, infatti, il 2006 si posiziona in linea con il trend di crescita degli anni precedenti, segnando, però, un calo delle vendite dovuto ai tassi ed ai mutui che gravano sui prezzi degli immobili.
Il calo delle vendite è costante in numerosi settori, dal terziario al commerciale: soltanto il mercato residenziale, con una percentuale pari all’1,4% e quello degli immobili pubblici e delle categorie speciali, con una percentuale del 2,2%, inverte la tendenza.
Seppur positivi, però, i dati riscontrano una crescita molto lenta ed il fattore principale, secondo l’Osservatorio, è quello dell’enorme peso dei mutui che grava sugli importi degli immobili in modo sostanziale.

I capoluoghi di provincia sono quelli che risentono di più di questa situazione, con un crollo delle compravendite fino ad una percentuale del 10%. Così a Roma, a Milano, a Napoli.

Incrementi dei prezzi e mutui esagerati, quindi, confermano la tendenza ad investire nei comuni minori il cui mercato immobiliare registra a dicembre un aumento del 2,5% sull’anno precedente, compensando il calo medio degli acquisti nei capoluoghi.
Continua anche la flessione nel settore del terziario: Roma e Napoli risentono della diminuzione delle vendite.
Secondo Gianni Guerrieri, direttore dell’Osservatorio, “sul settore commerciale hanno influito i movimenti degli anni precedenti in cui si è fatta scorta di immobili sotto effetto degli sconti fiscali”.
L’analisi fatta dall’Osservatorio, poi, cerca di tracciare delle linee di fatto: anche il decreto Visco-Bersani ha avuto, in questa situazione, il suo importante peso, provocando una grossa contrazione nello scorso mese di settembre (-7,4%).
Per il momento non c’è pericolo di crollo dei prezzi. Secondo Guerrieri, infatti, “il nostro è un sistema fondamentalmente diverso da quello Usa dove il problema sono i mutui. In Italia il problema è semmai che a questi prezzi un’intera fascia della popolazione che è in affitto non ha accesso al mercato.

A cura di Paola Bivona
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