Codice degli appalti: Modifiche in ordine sparso

Martedì 5 aprile scorso la Camera dei Deputati, con 432 voti a favore, due astenuti e nessuno contrario, ha approvato il disegno di legge "Disposizioni per i...

07/04/2011
Martedì 5 aprile scorso la Camera dei Deputati, con 432 voti a favore, due astenuti e nessuno contrario, ha approvato il disegno di legge "Disposizioni per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni" in cui vengono inserite alcune modifiche al codice dei contratti.
In particolare all'interno dell'articolato viene inserita una norma che così recita: "Nei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti non si applicano le seguenti disposizioni: a) articolo 128, commi 3, 5, 6, 7, 9, secondo periodo, e 11, del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni; b) articoli 11, 13 e 14 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554, e, a decorrere dalla loro entrata in vigore, articoli 11 e 13 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207; ……".

Ma non basta contemporaneamente nella seduta del 5 aprile della Commissione Affari costituzionali del Senato nel corso dell'esame dell'atto S.2259 recante "Individuazione delle funzioni fondamentali di Province e Comuni, semplificazione dell'ordinamento regionale e degli enti locali, nonché delega al Governo in materia di trasferimento di funzioni amministrative, Carta delle autonomie locali. Riordino di enti ed organismi decentrati" veniva presentato, tra l'atro un emendamento recante modifiche all'articolo 122 del codice dei contratti e precisamente l'inserimento del comma 7-ter per mezzo del quale nei piccoli comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti è possibile affidare lavori di importo sino ad 1.000 di euro con procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando di gara.

Forse chi ha presentato l'emendamento non si è accorto che è tuttora in corso di esame da parte della Commissione Industria, Commercio, turismo del Senato l'atto S.2626 recante "Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese" con cui veniva innalzata la soglia dei 500.000 ad 1.000 di euro dei lavori per i quali era possibile utilizzare la procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando di gara.

Siamo alle comiche. Nello stesso ramo di Parlamento è in corso una stessa modifica in due disegni di legge.
Guardare per credere: basta collegarsi con i siti web del Camera e del Senato.
Sono in scena modifiche in ordine sparso del Codice dei contratti alla faccia della concertazione.
A cura di Paolo Oreto
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