Codice dei contratti: Le modifiche ondivaghe continuano anche con gli avvisi di rettifica

Continuano in rapidissima successione le modifiche al codice dei contratti che oltre ad essere oggetto di quasi tutti i decreti-legge emanati da gennaio ad o...

19/07/2012
Continuano in rapidissima successione le modifiche al codice dei contratti che oltre ad essere oggetto di quasi tutti i decreti-legge emanati da gennaio ad oggi riescono ad entrare anche negli avvisi di rettifica.
Si avete capito bene: negli avvisi di rettifica.

Il “decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95” cosidetto "Spending review", aveva disposto con l'articolo 1, comma 5, la soppressione del secondo periodo dell’articolo 66, comma 7 el Codice dei contratti ed in pratica era stata soppressa, l'obbligatorietà della pubblicazione degli avvisi e dei bandi di gara su almeno due dei principali quotidiani a diffusione nazionale e su almeno due a maggiore diffusione locale nel luogo ove si eseguono i contratti e tale soluzione approvata dal Consiglio dei Ministri del 5 luglio, firmata dal Capo dello Stato e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale era stata esplicitamente definita anche nella relazione di accompagnamento al decreto stesso in cui veniva affermato in maniera esplicita che "Al fine del contenimento dei costi procedurali ed in un’ottica di semplificazione e modernizzazione dell'azione amministrativa e si prevede, poi, la soppressione dell'obbligo a carico delle stazioni appaltanti di pubblicazione sui quotidiani dell'estratto dei bandi di gara, considerato che la più ampia e completa pubblicità viene già garantita attraverso gli altri strumenti previsti dalla legislazione vigente; con particolare riferimento al profilo del committente ed alla ormai diffusa prassi di pubblicare l'integrale documentazione di gara sui siti internet dell'amministrazione procedente".

In verità la cancellazione del secondo periodo dell'articolo 66, comma 7 del codice dei contratti avrebbe portato alla soppressione della pubblicazione degli avvisi e dei bandi relativi ai contratti sopra la soglia comunitaria mentre tutto sarebbe rimasto inalterato per i contratti sotto soglia in quanto nessun intervento normativo era stato previsto relativamente all'articolo 122, comma 5, secondo periodo con cui è stabilito anche per i contratti sottosoglia la pubblicazione degli avvisi e dei bandi su quotidiani nazionali e a diffusione locale.
Non pubblicando alcun avviso di rettifica, sarebbe rimasta tale incongruenza che avrebbe potuto essere sanata nel corso della conversione in legge del provvedimento stesso.

Ma forse il Governo non aveva fatto i conti con il danno economico che, con l'operazione di cancellazione di pubblicazione degli avvisi e dei bandi di gara sui quotidiani, avrebbe avuto la carta stampata ed è tornato sui suoi passi (badate bene dopo aver già reso pubblico il provvedimento e dopo che lo stesso era stato già firmato dal Capo dello Stato e pubblicato sulla Gazzetta) non con un atto che avrebbe potuto essere formalmente corretto e cioè quello di cancellare il citato comma 5 in occasione della conversione in legge del decreto-legge stesso ma con un avviso di rettifica pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 159 del 9 luglio in cui viene detto testualmente: "alla pagina 2, l'articolo 1, reca, per mero errore informatico, il comma 5, che pertanto deve ritenersi non pubblicato".

Con buona pace della riduzione della spesa e con la novità che con un avviso di rettifica non si pone rimedio ad un errore materiale, di ortografia o di sintassi (Com’è possibile l'inserimento di un intero comma, per altro commentato nella relazione di accompagnamento al decreto stesso sia un errore materiale?).
Si tratta, probabilmente di una nuova tecnica legislativa ed oggi con un avviso di rettifica è possibile cancellare un intero comma (definito nel suo significato e nella sua efficacia) di un articolo di un decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri, controfirmato dal Capo dello Stato e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale; con buona pace per la riduzione della spesa a servizi invariati (Spending review) che era stata ottenuta con la cancellazione dell'obbligo di pubblicazione degli avvisi e dei bandi sui quotidiani nazionali e locali.

A cura di Paolo Oreto
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