Umbria e edilizia abitativa sperimentale: finanziati 74 nuovi appartamenti con un contributo di 35mila euro ciascuno
Sono 74 gli alloggi finanziati dal bando regionale rivolto a imprese di costruzione e cooperative di abitazione per la nuova costruzione di alloggi che adott...
Sono 74 gli alloggi finanziati dal bando regionale rivolto a
imprese di costruzione e cooperative di abitazione per la nuova
costruzione di alloggi che adottino sistemi e tecniche costruttive
indirizzate alla sostenibilità ambientale, alla bioarchitettura,
all'efficienza energetica, all'utilizzo di fonti energetiche
rinnovabili. Con l'assegnazione definitiva dei finanziamenti
avvenuta nei giorni scorsi, è giunto così a compimento il percorso
iniziato nel novembre 2011 con l'emanazione del bando di concorso,
inserito all'interno del Piano regionale di edilizia abitativa e
finanziata con fondi regionali. I progetti ammessi a finanziamento,
sono stati presentati questa mattina, lunedì 31 marzo, da parte
dell'assessorato regionale alle politiche abitative, nel corso di
un incontro che si è tenuto nella sede dell'Associazione nazionale
costruttori edili dell'Umbria. "Attraverso un'attenta selezione e
valutazione compiuta da parte della Commissione Tecnica
appositamente costituita dalla Giunta regionale e composta da
rappresentanti della Regione, dell'Università degli studi di
Perugia e dei professionisti, ha affermato il rappresentante
regionale, sono stati assegnati contributi per un totale di
2.590.000 euro che consentono la realizzazione complessiva di 74
alloggi con caratteristiche di bioarchitettura nei comuni di
Amelia, Corciano, Foligno, Perugia e Terni". Gli alloggi realizzati
sono destinati alla vendita a favore di nuclei familiari in
possesso dei requisiti soggettivi previsti dalla legge, al prezzo
stabilito nella convenzione da stipulare con il Comune dal quale
dovrà essere detratto il contributo spettante a ciascun acquirente,
che in sede di programmazione è stato determinato in 35.000 euro. I
beneficiari del contributo, pertanto, sono gli acquirenti degli
alloggi. A fine lavori tale importo può comunque variare in
relazione alla superficie complessiva dell'alloggio ed alla fascia
di reddito del nucleo familiare dell'acquirente. "Appare importante
sottolineare, secondo la Regione, la qualità degli edifici che
verranno costruiti, progettati con sistemi e tecniche costruttive
proprie della bioarchitettura e della sostenibilità ambientale, che
sicuramente permetteranno, una volta conclusi i lavori, il
raggiungimento delle finalità previste dal bando in termini di
risparmio energetico e di risorse naturali, di utilizzo di fonti
energetiche rinnovabili e di comfort abitativo secondo i principi
dello costruire sostenibile. Il bando di concorso ha dato esiti più
che positivi sia in termini di partecipazione che di qualità
progettuale segnando un punto alto di collaborazione
pubblico-privato per il miglioramento della qualità dell'abitare.
Questi interventi sperimentali, ha continuato il rappresentante
regionale, testimoniano un impegno importante, seppur parziale e
condizionato dalla progressiva e costante diminuzione dei
finanziamenti statali, della Regione Umbria verso un progetto
ambizioso finalizzato a far crescere la disponibilità di case
ecologiche che invece di consumare energia, ne producano di pulita,
che migliorino il comfort abitativo con l'utilizzo di materiali
ecologici, che riqualifichino e recuperino aree determinando un
inserimento nel territorio compatibile con l'ambiente e il
paesaggio. E' evidente che la crisi economica e finanziaria, che ha
depresso il mercato immobiliare, la mancanza di una strategia
nazionale e di risorse adeguate, l'invecchiamento della
popolazione, l'aumento dei fenomeni migratori, la precarizzazione
del lavoro e le difficoltà dei giovani ad uscire dalle famiglie di
origine, il progressivo indebitamento delle famiglie per
l'andamento decrescente delle retribuzioni, sono elementi che hanno
ridato centralità alle politiche dell'edilizia residenziale
pubblica. Fino agli anni '90, o meglio fino a quando sono rimasti a
disposizione i fondi GESCAL che hanno portato nelle casse regionali
notevoli quantità di risorse, il "problema casa" è stato affrontato
in termini, più che altro, "quantitativi".
In questo periodo l'obiettivo "quantità", seppur in presenza di un continuo aumento del fabbisogno di alloggi, non può sicuramente essere perseguito, in considerazione dell'azzeramento delle risorse", apportato dal governo nazionale che non ha permesso la programmazione di alcun piano triennale.
Pertanto, in questi ultimi anni, la Regione non ha potuto rispondere in termini "quantitativi" al notevole fabbisogno manifestato dalle famiglie umbre, ma nella realizzazione dei "pochi" interventi non ha sottovalutato il tema della riqualificazione energetica e della sostenibilità ambientale che invece di consumare energia, ne producono di pulita, che migliorano il comfort abitativo con l'utilizzo di materiali ecologici, che riqualificano e recuperano aree determinando un inserimento nel territorio compatibile con l'ambiente e il paesaggio.
Tale obbiettivo è stato rafforzato con l'emanazione della Legge Regionale n. 17/08 che disciplina la certificazione della "sostenibilità ambientale"delle abitazioni. La Regione Umbria, prima realtà in Italia, si è dotata di detta normativa che prevede la "certificazione della sostenibilità ambientale" degli edifici, facoltativa per gli Operatori privati, obbligatoria per tutti gli interventi di "Social Housing". Dei cinque interventi ammessi a finanziamento, tre hanno ottenuto dall'ARPA Umbria la classe "A" nella valutazione preliminare di sostenibilità ambientale e gli altri due la classe "B". La Regione Umbria ha da tempo individuato la bioarchitettura e l'edilizia sostenibile come momenti importanti per la "qualificazione" delle politiche pubbliche di edilizia abitativa. Già nell'ambito dei primi due piani triennali, è stata finanziata, per un importo pari ad 8.493.000 euro, l'attuazione di 229 alloggi con caratteristiche proprie della bioarchitettura e dell'edilizia sostenibile, a cui vanno aggiunti quelli che oggi presentiamo che portano ad un totale di 303 alloggi in undici comuni della Regione che si elencano nella tabella seguente, per un finanziamento complessivo di 11.083.000 euro. I 229 alloggi precedentemente finanziati sono stati quasi tutti ultimati ed assegnati agli aventi diritto, mentre per i 74 alloggi, che oggi presentiamo, l'inizio dei lavori è previsto per il prossimo mese di settembre.
Da ultimo la Regione ha sottolineato che "gli interventi verranno realizzati in aree di proprietà pubblica messe a disposizione dalle varie amministrazioni comunali che hanno anche fissato il costo di acquisto dell'area e la relativa incidenza media ad alloggio in tre Comuni è molto alta e addirittura in due (Corciano e Foligno) è superiore al contributo regionale.
Senza voler minimamente interferire nell'autonomia amministrativa dei singoli Comuni sarebbe però opportuno che le Amministrazioni comunali valutino se esistono le condizioni per un revisione del costo dell'area al fine di calmierare il prezzo di cessione degli alloggi.
E' evidente infatti che il costo dell'area incide in maniera direttamente proporzionale sul prezzo di acquisto di ogni singolo alloggio e pertanto è interamente a carico dei nuclei familiari acquirenti, e pertanto saranno esclusivamente quest'ultimi a beneficiare dell'eventuale riduzione del costo dell'area".
In questo periodo l'obiettivo "quantità", seppur in presenza di un continuo aumento del fabbisogno di alloggi, non può sicuramente essere perseguito, in considerazione dell'azzeramento delle risorse", apportato dal governo nazionale che non ha permesso la programmazione di alcun piano triennale.
Pertanto, in questi ultimi anni, la Regione non ha potuto rispondere in termini "quantitativi" al notevole fabbisogno manifestato dalle famiglie umbre, ma nella realizzazione dei "pochi" interventi non ha sottovalutato il tema della riqualificazione energetica e della sostenibilità ambientale che invece di consumare energia, ne producono di pulita, che migliorano il comfort abitativo con l'utilizzo di materiali ecologici, che riqualificano e recuperano aree determinando un inserimento nel territorio compatibile con l'ambiente e il paesaggio.
Tale obbiettivo è stato rafforzato con l'emanazione della Legge Regionale n. 17/08 che disciplina la certificazione della "sostenibilità ambientale"delle abitazioni. La Regione Umbria, prima realtà in Italia, si è dotata di detta normativa che prevede la "certificazione della sostenibilità ambientale" degli edifici, facoltativa per gli Operatori privati, obbligatoria per tutti gli interventi di "Social Housing". Dei cinque interventi ammessi a finanziamento, tre hanno ottenuto dall'ARPA Umbria la classe "A" nella valutazione preliminare di sostenibilità ambientale e gli altri due la classe "B". La Regione Umbria ha da tempo individuato la bioarchitettura e l'edilizia sostenibile come momenti importanti per la "qualificazione" delle politiche pubbliche di edilizia abitativa. Già nell'ambito dei primi due piani triennali, è stata finanziata, per un importo pari ad 8.493.000 euro, l'attuazione di 229 alloggi con caratteristiche proprie della bioarchitettura e dell'edilizia sostenibile, a cui vanno aggiunti quelli che oggi presentiamo che portano ad un totale di 303 alloggi in undici comuni della Regione che si elencano nella tabella seguente, per un finanziamento complessivo di 11.083.000 euro. I 229 alloggi precedentemente finanziati sono stati quasi tutti ultimati ed assegnati agli aventi diritto, mentre per i 74 alloggi, che oggi presentiamo, l'inizio dei lavori è previsto per il prossimo mese di settembre.
Da ultimo la Regione ha sottolineato che "gli interventi verranno realizzati in aree di proprietà pubblica messe a disposizione dalle varie amministrazioni comunali che hanno anche fissato il costo di acquisto dell'area e la relativa incidenza media ad alloggio in tre Comuni è molto alta e addirittura in due (Corciano e Foligno) è superiore al contributo regionale.
Senza voler minimamente interferire nell'autonomia amministrativa dei singoli Comuni sarebbe però opportuno che le Amministrazioni comunali valutino se esistono le condizioni per un revisione del costo dell'area al fine di calmierare il prezzo di cessione degli alloggi.
E' evidente infatti che il costo dell'area incide in maniera direttamente proporzionale sul prezzo di acquisto di ogni singolo alloggio e pertanto è interamente a carico dei nuclei familiari acquirenti, e pertanto saranno esclusivamente quest'ultimi a beneficiare dell'eventuale riduzione del costo dell'area".
a cura di www.regione.umbria.it
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