Debiti PA, Ance: inaccettabile corsia più lenta per i pagamenti delle opere pubbliche

"Siamo di fronte al paradosso tutto italiano per il quale allo Stato conviene di più trasgredire le regole europee sui pagamenti che violare il patto di stab...

24/04/2014
"Siamo di fronte al paradosso tutto italiano per il quale allo Stato conviene di più trasgredire le regole europee sui pagamenti che violare il patto di stabilità interno". Lo ha denunciato il Presidente dell'Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (ANCE), in riferimento alle sanzioni previste per lo sforamento del patto di stabilità da parte dei sindaci.

Il Presidente Buzzetti ha, infatti, rilevato come le sanzioni previste per lo sforamento del patto di stabilità siano più severe di quelle previste dalla direttiva Ue sui pagamenti nei confronti dello Stato italiano.

"Il problema dei mancati pagamenti della Pa si risolve solo ed esclusivamente pagando tutte le imprese, nessuno escluso". Queste le parole del Presidente Buzzetti in merito alle ipotesi circolate di una doppia corsia per lo smaltimento dei debiti della Pa, che vedrebbe rallentati i pagamenti per lavori pubblici rispetto agli altri debiti della Pubblica amministrazione.

"È indispensabile - ha continuato il leader dei costruttori italiani - che il Governo trovi una soluzione, continua Buzzetti, non solo per pagare i debiti di parte corrente ma anche tutti i debiti di parte capitale, attraverso un consistente allentamento del Patto di stabilità interno. Non possiamo più accettare rinvii sull'allentamento del Patto che blocca ancora oggi 6 miliardi di euro già disponibili nelle casse degli enti locali".

In merito al Patto di Stabilità interno e alle sanzioni in caso di sforamento, l'ANCE l'ha definito in contrasto con la direttiva europea sui pagamenti. "Viviamo il paradosso secondo cui per un ente locale è più conveniente non pagare un'impresa: così si scaricano sulle spalle delle imprese le inefficienze della Pa dovute soprattutto a un meccanismo contabile perverso".

Il Presidente Buzzetti ha, infine, parlato dei benefici economici dello sblocco dei pagamenti verso l'edilizia, affermando che "Pagare i debiti arretrati con le imprese di costruzione non è solo una scelta di giustizia ma è soprattutto un'opportunità di rilancio dell'economia: con gli arretrati ricevuti dalla Pa nel 2013 le imprese di costruzioni sono quelle che hanno investito di più, il 4,6%, due volte in più di molti altri settori industriali".

A cura di Gabriele Bivona
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