Autorità Nazionale Anticorruzione, sarà questo il nuovo carrozzone?

Mentre stampa e televisione parlano ogni giorno degli ultimi scandali, a parte le dichiarazioni del premier Matteo Renzi e del Presidente dell'Autorità antic...

11/06/2014
Mentre stampa e televisione parlano ogni giorno degli ultimi scandali, a parte le dichiarazioni del premier Matteo Renzi e del Presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, a oltre un mese dagli arresti per l'Expo ed a quasi una settimana dalla prima notizia sulla nuova tangentopoli del Mose, non riscontro nessuna notizia ufficiale sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e sul sito del Governo.

Da dichiarazioni informali del Premier Renzi, sembrerebbe che venerdì prossimo il Consiglio dei Ministri procederà alla definizione dei poteri speciali, sia per l'Expo che per il Mose, da dare all'Autorità anticorruzione che, in verità, in questo momento ha un organico che appare inadeguato per il compito che dovrebbe essere alla stessa assegnato.
L'Autorità nazionale anticorruzione ha, infatti, una dotazione organica di 27 unità (1 segretario generale, 1 dirigente, 25 unità tra prima e seconda fascia) mentre l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, al 31 marzo 2014 ha una dotazione organica di 317 unità (1 segretario generale, 5 dirigenti di I fascia, 44 dirigenti di II fascia, 166 funzionari, 93 impiegati ed 8 unità a contratto).
Il rapporto numerico è impari ma, ciononostante, Matteo Renzi in una recente intervista alla "Repubblica delle idee" a Napoli ha precisato che "Il tema non sono i poteri dell'Anac, ma come diamo lo spazio di intervento e come togliamo delle istituzioni che non hanno funzionato: autorità che in anni di funzionamento hanno visto aumentare dipendenti e indennità, ma non si sono mai accorte di nulla. Le loro competenze dobbiamo metterle in carico all'Anac".

Risulta evidente come nel mirino del Premier ci sia l'Autorità presieduta da Sergio Santoro che, alla luce di tutto quello che si è verificato, ha la colpa di non essersi mai accorta di nulla.

Fin qui è cronaca ma la domanda che mi pongo è: come potrà riuscire l'Autorità anticorruzione con 27 dipendenti a fare piazza pulita di tutti i corrotti se l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, con un organico sontuoso di 317 unità, non ha mai scoperto un appalto truccato?

Forse sarà necessario ampliare l'organico dell’Autorità anticorruzione con qualche deroga sulle regole relative alle assunzioni e con qualche chiamata diretta!

In verità, ad oggi, non è possibile esprimere alcun giudizio positivo sulle Autorità indipendenti che, in generale, hanno fallito la propria missione con un costo per la collettività abbastanza sostenuto. Avrebbero dovuto essere organismi indipendenti rigorosamente separati dalla politica mentre, invece, sembra che non siano rimaste estranee a possibili lottizzazioni politiche.
Su tutti l'esempio dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture il cui bilancio 2013 espone costi pari a 85.000.000,00 di Euro (85 milioni di Euro)!

In verità rimango stupita di tutto quello che ho sentito e continuo a sentire sui problemi dei grandi appalti. Sembra che tutti siano d'accordo (compresi Renzi e Cantone) nell'affermare che in linea di massima le opere realizzate con deroghe al Codice dei contratti (G8 La Maddalena, Ricostruzione L'Aquila, Mondiali di nuoto a Roma, Expo a Milano e Mose a Venezia) finiscono quasi sempre con scandali e con annesse tangenti. Appalti assegnati senza alcuna pubblicazione dei bandi di gara e senza alcun controllo con finanziamenti che sono stati utili per grandi tangenti.
Quello che non capisco è l'atteggiamento del Premier, che pur volendo combattere la corruzione sembra che la combatta soltanto a parole. Non è, infatti, possibile dichiarare il proprio disappunto sulle deroghe al Codice dei contratti e nello stesso momento non fare nulla per fermare le ulteriori deroghe rilevabili nel D.P.C.M. 22/01/2014 relativo alla riqualificazione degli edifici scolastici e nel decreto-legge n. 83/2014 relativo al grande progetto Pompei per non parlare del decreto-legge preannunciato per il Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo e relativo all'Ambiente!

© Riproduzione riservata