Codice dei contratti: Il 21 luglio il Governo approverà la legge delega

Sembra proprio che al prossimo Consiglio dei Ministri verrà esaminata la legge delega per il recepimento delle direttive europee sugli appalti pubblici e la ...

16/07/2014
Sembra proprio che al prossimo Consiglio dei Ministri verrà esaminata la legge delega per il recepimento delle direttive europee sugli appalti pubblici e la riforma del codice dei contratti, ma non c'è accordo fra Governo e Parlamento.
La notizia è stata data dal viceministro delle Infrastruttire e dei trasporti Riccardo Nencini che ha anticipato, nel corso di un convegno organizzato alla Camera dal gruppo parlamentare del Partito democratico dal titolo “Appalti pubblici e corruzione: dalla legittimità formale alla legalità Sostanziale”, la posizione del Governo che dovrebbe esaminare la legge delega nel corso del Consiglio dei ministri programmato per il 21 luglio per farla approvare con la legge europea 2013-bis in corso di esame da parte del Parlamento.
Si è espresso negativamente su tale soluzione il presidente della Commissione lavori pubblici della Camera, Ermete Realacci che ha, invece, chiesto un disegno di legge delega autonomo che consenta alle commissioni di esaminare a fondo la materia.
La commissione Ambiente della Camera ha già avviato un ciclo di audizioni sul tema e non vuole essere tagliata fuori dalla definizione dei criteri di delega.

Il viceministro Nencini ha, anche, chiarito che la delega, dopo l’approvazione da parte del Parlamento “servirà per recepire le direttive e asciugare profondamente ciò che è stato scritto in passato, affrontando con determinazione anche il tema delle opere incompiute e lavorando sul tema della qualità progettuale”.
Alle dichiarazioni di Nebcini hanno, poi, fatto seguito quelle del Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone che ha affermato che “non si può tenere in vita un codice che vale soltanto per i lavori di serie B, mentre le grandi opere vanno sempre in deroga.” e che ha aggiunto, anche, un durissimo attacco al sistema di qualificazione, oggi basato sulle Soa.
Cantone ha, anche, invitato Governo e Parlamento “a non perdere questa grande occasione e soprattutto a fare sì che le regole non siano scritte dalla lobby dei costruttori”.
Secca la replica del Presidente dell’Ance Paolo Buzzetti: “Non mi trovo d'accordo: dopo il '92 abbiamo preso atto di dover proporre cose per il paese”.
A cura di Gabriele Bivona

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