Legge sul consumo del suolo: Nuovo testo base approvato in Commissione

Il 20 gennaio le commissioni riunite Ambiente e Agricoltura della Camera dei Deputati hanno adottato a larga maggioranza un nuovo testo base sul disegno di l...

22/01/2015
Il 20 gennaio le commissioni riunite Ambiente e Agricoltura della Camera dei Deputati hanno adottato a larga maggioranza un nuovo testo base sul disegno di legge per il contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato predisposto dal Comitato ristretto.

Il testo del disegno di legge (allegato alla presente notizia), per il quale potranno essere presentati emendamenti entro il 10 febbraio, è composto dai seguenti 10 articoli:
  • art. 1 - Finalità e ambito della legge
  • art. 2 - Definizioni
  • art. 3 - Limiti al consumo del suolo
  • art. 4 - Priorità del riuso
  • art. 5 - Compendi agricoli neorurali periurbani
  • art. 6 - Divieto di mutamento di destinazione
  • art. 7 - Misure di incentivazione
  • art. 8 - Registro degli enti locali
  • art. 9 - Destinazione dei proventi dei titoli abilitativi edilizi
  • art. 10 - Disposizioni transitorie e finali

Di notevole interesse l'art. 1 comma 2 in cui viene precisato che "Il riuso e la rigenerazione urbana, oltre alla limitazione del consumo di suolo, costituiscono principi fondamentali della materia del governo del territorio nonché norme fondamentali di riforma economico-sociale della Repubblica nei confronti delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano. Fatte salve le previsioni di maggiore tutela delle aree inedificate introdotte dalla legislazione regionale, il consumo di suolo è consentito esclusivamente nei casi in cui non esistono alternative consistenti nel riuso delle aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse.".
Al comma 1 dell'articolo 4 rubricato "Priorità del riuso" viene aggiunto che "Al fine di attuare il principio di cui all'articolo 1, comma 2, le regioni, nell'ambito delle proprie competenze in materia di governo del territorio e nel termine di centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, dettano disposizioni per orientare l'iniziativa dei comuni a strategie di rigenerazione urbana anche mediante l'individuazione negli strumenti di pianificazione degli ambiti urbanistici da sottoporre prioritariamente a interventi di ristrutturazione urbanistica e di rinnovo edilizio, prevedendo l'incremento e il miglioramento della dotazione dei servizi, l'innalzamento del potenziale ecologico e ambientale, la realizzazione di residenza sociale. A tal fine è promossa l'applicazione di strumenti di perequazione, compensazione e incentivazione urbanistica purché non determinino consumo di suolo agricolo e siano attuati esclusivamente in ambiti definiti e pianificati di territorio urbanizzato".

I relatori Chiara Braga, responsabile Ambiente del Partito Democratico e Massimo Fiorio, componente PD in Commissione Agricoltura hanno dichiarato che "L'adozione del nuovo testo base sul ddl consumo di suolo è un passaggio importante, che rimette in moto sui giusti binari l'iniziativa legislativa del Parlamento su un tema importante e strategico per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio". Hanno, inoltre, spiegato che "La nuova formulazione del testo base raccoglie molti aspetti migliorativi emersi dalla discussione svolta in questi mesi, sia da parte dei gruppi di maggioranza che di opposizione, e riparte dalla condivisione delle finalità e dei contenuti della proposta di legge da parte dell'attuale Governo, ben espressa nell'audizione dei Ministri Galletti e Martina".
I due relatori hanno, infine, concluso aggiungendo che "Con questo testo di legge si introducono nella normativa vigente i principi fondamentali di riuso, rigenerazione urbana e limitazione del consumo di suolo, attraverso la tutela e la valorizzazione dell'attività agricola. Il meccanismo ereditato dalla proposta già condivisa con le Regioni permette di definire una riduzione progressiva del consumo di suolo coerente con l'obiettivo europeo del consumo di suolo zero al 2050.".

Il commento del Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C.
"Finalmente un epocale cambio di paradigma ed un nuovo approccio al governo del territorio che lega in modo logico e indissolubile la progressiva riduzione dell'utilizzo del suolo non edificato e la rigenerazione e il riuso delle città, e che è in linea con quanto auspicano da tempo gli architetti italiani. Tutto ciò non rappresenta solo una sana politica ambientale, ma anche l'unica possibilità, per Regioni e Comuni, di continuare a sostenere i costi dei servizi infrastrutturali, senza aumentare ulteriormente le tasse ai cittadini".

Queste le parole del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori commentando il testo base del ddl.

"Apprezziamo - continua il CNAPPC - che il testo, come auspicato, preveda non solo un sistema di incentivi, ma anche l'abrogazione dello scandaloso comma 8 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, che destinava i proventi dei titoli abilitativi edilizi alla spesa corrente delle Amministrazioni locali, con i risultati di degenerazione delle aree urbane che sono noti a tutti".

"E' fondamentale per rigenerare l'Italia aver riportato gli oneri alla realizzazione delle opere di urbanizzazione al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici, a interventi di qualificazione dell'ambiente e del paesaggio, anche ai fini della messa in sicurezza delle aree esposte a rischio idrogeologico e sismico".

"La proposta Braga-Fiorio, alla quale proporremo ulteriori miglioramenti - ha sottolineato il Presidente degli Architetti Leopoldo Freyrie - pone le premesse di una prossima Legge di Governo del Territorio innovativa che ci auguriamo sappia liberare le energie latenti nella rigenerazione urbana, salvaguardando i paesaggi italiani: sarebbe finalmente il superamento dell'urbanistica "di parte", per rispondere non ideologicamente ai temi della tutela ambientale, investendo nel rinnovo urbano e delle periferie".

"Ora - conclude il CNAPPC - ci aspettiamo un iter di approvazione rapido, indipendente dalle litigiosità della politica nazionale, cosicché la legge giunga in porto prima dell'approvazione di quella sul Governo del Territorio, di cui è la premessa logica. L'auspicio è che le Regioni evitino una sterile competizione con lo Stato e che, invece, contribuiscano a migliorare il testo, emanando solo in seguito i provvedimenti di loro competenza: solo uscendo dalla logica della concorrenza per passare, invece, a quella della cooperazione possiamo avere gli strumenti per ridisegnare le città italiane e mettere in sicurezza uno dei territori più preziosi e belli del mondo".

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