Housing sociale nella regione Lazio: l’accordo con la cassa depositi e prestiti per garantire il diritto alla casa

La Regione firma un protocollo con la Cassa Depositi e Prestiti per sostenere chi non ha i requisiti per un alloggio popolare ma non può comunque permettersi...

17/03/2015
La Regione firma un protocollo con la Cassa Depositi e Prestiti per sostenere chi non ha i requisiti per un alloggio popolare ma non può comunque permettersi un affitto a canoni di mercato: famiglie, giovani coppie, anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate, studenti fuori sede, immigrati regolari a basso reddito.

Una nuova fase in cui il diritto all’abitare diventa una priorità: l’obiettivo del protocollo è proprio quello di andare incontro alle esigenze di chi non vede rispettato il proprio diritto alla casa. In particolare, il protocollo sblocca quattro importanti novità nella gestione dell’emergenza abitativa del Lazio:
  1. L’accesso al fondo investimenti per l’abitare, gestito da Cassa Depositi e Prestiti sgr, con 500 milioni ancora disponibili in tutta Italia.
  2. La possibilità per le Ater di utilizzare i propri terreni per progetti di housing sociale, con la costruzione di nuovi edifici proprio per questo scopo.
  3. Rende operative le norme previste dal nuovo piano casa che, a fronte della possibilità di cambiare destinazione d’uso e premi di cubatura, introducono l’obbligo di mettere a disposizione alloggi in housing sociale in affitto a 5 euro al metro quadrato a Roma e a 4 euro nel resto del Lazio. Tra le altre cose il fondo investimenti per l’abitare può contribuire infatti anche a finanziare la quota di housing sociale.
  4. La ristrutturazione di edifici già realizzati. Il protocollo orienta il reperimento dell’housing sociale verso la ristrutturazione di edifici già realizzati, o in corso di realizzazione, piuttosto che verso la nuova edificazione.
La Regione è già intervenuta con tre azioni strategiche. La prima è stata quella del recupero del patrimonio immobiliare pubblico, la seconda quella dall’acquisto di immobili privati sul libero mercato a prezzi calmierati, puntando anche sull'invenduto, e la terza l’individuazione di patrimonio immobiliare già esistente, da riqualificare o riconvertire.

"Non vogliamo dimenticare i tantissimi e tantissime giovani coppie, sfrattati, persone alla ricerca di una casa, persone che vogliono farsi una famiglia o che hanno perso il lavoro, precari, che sono esclusi dalle regole normali dell'affitto e anche dalle attuali politiche di supporto alle case popolari, perché non rientrano nelle graduatorie"- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: è un'opportunità che non c'era e ora c’è grazie al protocollo e alla collaborazione tra la Regione Lazio e Cassa Depositi e Prestiti".

"La Regione Lazio, attraverso l'Ater, si mette in condizioni di percorrere un'opportunità importante
in un settore come quello dell'abitare" – lo ha detto Fabio Refrigeri, Assessore Infrastrutture, Politiche abitative, Ambiente, che ha aggiunto: “non solo tentativi di lotta all'emergenza, come il piano straordinario da 257 milioni che abbiamo lanciato, non solo iniziative importanti sull'aiuto all'affitto per la morosità incolpevole ma anche piani strutturali che possano interessare fasce ampie del nostro tessuto sociale”- ha detto ancora Refrigeri.
a cura di www.regione.lazio.it
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