Riforma appalti e direttive europee: Stop alle deroghe ed albo direttori dei lavori

I relatori del disegno di legge delega per il recepimento delle direttive europee e per la riscrittura del codice degli appalti Stefano Esposito e Marco Pagn...

16/04/2015
I relatori del disegno di legge delega per il recepimento delle direttive europee e per la riscrittura del codice degli appalti Stefano Esposito e Marco Pagnoncelli hanno presentato ieri un nutrito numero di emendamenti al nuovo testo base che aveva interamente sostituito il provvedimento presentato dal Governo.
E’ presumibile che il testo, dopo le necessarie votazioni sui vari articoli sia pronto per l’aula per la fine del mese di aprile.

Vediamo adesso, anche se non è, ancora, disponibile, il testo ufficiale degli emendamenti quali sono le novità.

Divieto di deroghe
Con l’inserimento della lettera d-bis) il problema delle deroghe alle procedure ordinarie, più volte sottolineata dal presidente dell'Anac Raffaele Cantone, viene. sancito l'espresso «divieto di affidamento di contratti attraverso procedure derogatorie rispetto a quelle ordinarie con l'unica eccezione relativa «singole fattispecie connesse ad urgenze di protezione civile determinate da calamità naturali, per le quali dovranno essere previsti adeguati meccanismi di controllo e di pubblicità successiva.
Le deroghe al nuovo Codice saranno, quindi, possibili soltanto per le calamità naturali mentre in tutti gli altri casi potranno essere utilizzate soltanto le procedure ordinarie.

Pubblicità dei bandi
Con somma gioia dei quotidiani nella nuova lettera e-bis viene precisato che non vengono cancellate le modalità classiche di pubblicazione dei bandi in almeno due quotidiani nazionali e in almeno due quotidiani locali, con spese a carico del vincitore della gara ma sarà necessario fare ricorso principalmente a strumenti di pubblicità di tipo informatico.

Albo dei collaudatori e dei direttori lavori
(lettera p bis) Nel caso di lavori aggiudicati con la formula del contraente generale la qualificazione deve riguardare anche i responsabili tecnici coinvolti nella realizzazione delle opere. La novità, contenuta nella lettera p-bis) consiste nella creazione di un albo nazionale, presso il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, dei soggetti che possono ricoprire rispettivamente i ruoli di responsabile dei lavori, di direttore dei lavori e di collaudatore.
Per l’inserimento nel nuovo albo saranno previsti specifici requisiti di moralità, di competenza e di professionalità e la nomina dei professionisti nelle procedure di appalto dovrà avvenire per mezzo di pubblico sorteggio.

Agenzia per il project financing (lettere s e s-bis) Con la lettera s-bis) una nuova Agenzia per il partenariato pubblico privato (PPP) con l'idea di rafforzare i compiti attualmente svolti dall'Unità tecnica project financing (UTFP) istituita presso la Presidenza del Consiglio, anche attraverso la gestione centralizzata dei bandi di gara per la realizzazione di infrastrutture pubbliche con capitali privati.
Viene, poi, aggiunto l'obiettivo di rafforzare gli studi di fattibilità delle opere con piani che consentano di porre a gara progetti con accertata copertura finanziaria derivante dalla verifica dei livelli di bancabilità dell'opera.
Quando, per ultimo, l'intervento coinvolge i privati occorrerà garantire, anche, l'acquisizione di tutte le necessarie autorizzazioni, pareri e atti di assenso comunque denominati entro la fase di aggiudicazione.

Subappalti
(lettera ll-bis) Con la nuova lettera ll-bis) si tenta a trovare una soluzione per la questione del cosiddetto “subappalto necessario”. La questione è relativa all'obbligo di indicare con l'offerta non solo quali parti del contratto l'impresa titolare dell'appalto intende subappaltare ma, anche, il nominativo del subappaltatore. I giudici amministrativi avevano risolto il problema introducendo il cosiddetto “subappalto necessario” ma, adesso, con l’emendamento viene chiesto che nella riforma venga previsto l'obbligo di indicare nell’offerta sia le opere che si intendono subappaltare sia a chi.
Viene, poi, aggiunto anche il nuovo onere di dimostrare l'assenza in capo ai subappaltatori indicati di motivi di esclusione, nonché di sostituire i subappaltatori relativamente ai quali apposita verifica abbia dimostrato la sussistenza di motivi di esclusione.

Il testo del disegno di legge delega, nella nuova versione dei relatori, unitamente agli emendamenti è diventato, adesso, molto dettagliato e lascerà pochi margini di manovra al Governo che, comunque, sarà costretto ad approvare il decreto legislativo per il recepimento delle nuove direttive europee entro il 17 aprile 2016 e, quindi entro un anno.
In pratica è passato già un anno intero e non è stato, ancora, approvato il disegno di legge delega.

Allegati alla presente notizia il nuovo testo presentato dai relatori Esposito e Pagnoncelli unitamente con il testo a fronte del ddl S.1678 e del nuovo testo.

A cura di arch. Paolo Oreto -
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