Appalti e Direttive europee: il nuovo Codice vedrà realmente la luce?

Sta facendo "notizia" l'ultima versione del disegno di legge n. 3194 con emendamenti approvati dall'VIII Commissione della Camera nella seduta del 30 settemb...

02/10/2015
Sta facendo "notizia" l'ultima versione del disegno di legge n. 3194 con emendamenti approvati dall'VIII Commissione della Camera nella seduta del 30 settembre 2015, relativo alla delega per i recepimento delle tre direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo ed al riordino della normativa sugli appalti.

In particolare, tra gli emendamenti approvati, quelli che hanno riscosso la maggiore approvazione dell'area tecnica riguardano l'eliminazione dell'incentivo del 2% per la progettazione interna alla P.A. e la limitazione all'appalto integrato con la conseguente valorizzazione della fase progettuale e la promozione della qualità architettonica.

Oltre a questi, sono stati approvati anche gli emendamenti relativi:
  • al coinvolgimento dei cittadini dei territori oggetto di grandi opere;
  • alla premialità per chi denuncia fenomeni corruttivi negli appalti;
  • allo stop alle varianti in corso d'opera se non esplicitamente giustificate;
  • ai paletti relativi ai conflitti di interesse tra progettisti e stazioni appaltanti.

Insomma, tutte soluzioni con l'obiettivo comune di migliorare la situazione (drammatica) degli appalti nel nostro Paese. Se non fosse che...

Ricordiamo che è ormai passata la linea preannunciata dal Governo di spacchettare l'originario decreto legislativo prevedendo:
  • un primo decreto, da emanare entro il 18 aprile 2016 che recepirà integralmente le direttive e abrogherà le parti dell'attuale codice dei contratti e del Regolamento incompatibili con le stesse;
  • un secondo decreto, da emanare (teoricamente) entro il 31 luglio 2016, che conterrà il nuovo codice dei contratti e la definitiva abrogazione del vecchio Codice e del vecchio Regolamento.

La delega licenziata dall'VIII Commissione approderà in Aula alla Camera per l'approvazione, per passare, successivamente al Senato in seconda lettura.

Se tutto va bene ed il Senato non apporta modifiche al testo che l'Aula approverà nei prossimi giorni, il Governo sarà, quindi, pronto per emanare il primo decreto che recepirà integralmente le direttive e abrogherà le parti dell'attuale codice dei contratti e del Regolamento incompatibili con le stesse.
Dopo l'emanazione del primo decreto legislativo il Governo avrà due mesi di tempo per passare al secondo decreto legislativo che conterrà il nuovo codice dei contratti che dovrà essere rispettoso degli oltre 50 principi dettati dal disegno di legge delega e la definitiva abrogazione del vecchio Codice e del vecchio Regolamento.

Mi chiedo, però, quale interesse avrà il Governo a farlo, visto che in due anni di lavori la montagna ha partorito un piccolo topolino e visto che dopo l'emanazione del primo decreto (entro il 18 aprile 2016), l'Italia avrà scongiurato il rischio di un procedimento di infrazione da parte dell'Unione Europea e, con ogni probabilità, non ci sarà alcun interesse a emanare il secondo decreto nei tempi previsti.

Comprendo, dunque, l'esaltazione del momento di chi da anni chiede una vera riforma degli appalti, ma mi chiedo se questa avrà un riscontro pratico o rimarrà solo uno dei tanti "buoni propositi" del nostro Paese.

A cura di ing. Gianluca Oreto
     
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