Sostituzione Caldaia e “bonus mobili”, i chiarimenti delle Entrate

La sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento e come tale qualificabile i...

03/03/2016

La sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento e come tale qualificabile intervento di “manutenzione straordinaria”, consente l’accesso al bonus arredi, in presenza di risparmi energetici conseguiti rispetto alla situazione preesistente.

Lo ha chiarito la circolare n. 3/E del 2 marzo 2016 con la quale l'Agenzia delle Entrate ha fornito diverse interpretazioni su alcune problematiche prospettate dal Coordinamento Nazionale dei Centri di Assistenza Fiscale e da altri soggetti. In particolare, era stato domandato se in caso di sostituzione della caldaia per la quale si opti per la detrazione del 50%, si potesse fruire anche della agevolazione fiscale prevista per l'acquisto degli arredi (c.d. "bonus mobili").

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Per rispondere alla domanda, le Entrate hanno ricordato la circolare n. 29/E del 2013, con la quale è stato precisato che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, ammessi alla detrazione del 36% (oggi 50%), costituiscono presupposto per l’accesso al bonus mobili qualora si configurino quanto meno come interventi di “manutenzione straordinaria” ove eseguiti su singole unità immobiliari abitative.

Con la circolare n. 11/E del 2014, era stato chiarito pure che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio che costituiscono il presupposto per l’ulteriore detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici sono quelli previsti ai commi 1, lettere a), b) e c), e 3 dell’art. 16-bis del TUIR. Gli altri interventi previsti dall’art. 16-bis del TUIR consentono di fruire anche dell’ulteriore detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, a condizione che i medesimi interventi, per le loro particolari caratteristiche, siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi sopraindicati. Negli altri casi, dovrà essere valutata la riconducibilità alla manutenzione straordinaria “tendendo conto che gli interventi sugli impianti tecnologici diretti a sostituirne componenti essenziali con altri che consentono di ottenere risparmi energetici rispetto alla situazione preesistente, rispondono al criterio dell’innovazione e sono tendenzialmente riconducibili alla manutenzione straordinaria.

In definitiva, la sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento e come tale qualificabile intervento di “manutenzione straordinaria”, consente l’accesso al bonus arredi, in presenza di risparmi energetici conseguiti rispetto alla situazione preesistente.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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