Nuovo Codice Appalti, dopo il 19 aprile 2016 situazione in crisi

La recente analisi condotta dall'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) sullo stato di salute dei lavori pubblici in Italia ha mostrato delle dinamiche piu...

25/07/2016

La recente analisi condotta dall'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) sullo stato di salute dei lavori pubblici in Italia ha mostrato delle dinamiche piuttosto preoccupanti (leggi articolo).

Pur essendo evidente che i problemi del settore hanno radici che affondano lontano, è altrettanto chiaro che l'analisi dei valori aggregati dimostra una quantomeno resistenza degli operatori del settore a digerire un apparato normativo ancora monco e che si regge su disposizioni transitorie e di coordinamento complicate e di difficile applicazione.

Prendendo i dati contenuti nella BDNCP dell'ANAC e riportati nel comunicato del 13 luglio 2016, abbiamo provato ad analizzare i dati aggregati relativi agli appalti pubblici, partendo dai dati del gennaio 2014 per arrivare a quelli di giugno 2016 (vedi allegati).

Appalti di lavori

Il dato che emerge, con immediatezza, è il crollo dal 19 aprile scorso degli appalti di lavori al di sopra del 1.000.000 di euro che, nel periodo dal 19 aprile al 30 giugno, si attesta ad un numero pari a 173 e ad un importo di Euro 804.059.287 mentre nello stesso periodo del 2015 il numero era pari a 596 con un importo pari ad Euro 3.876.790.603 con un decremento nel numero pari al 71% e nell’importo del 67%. Percentuali incredibili e che attestano in maniera del tutto chiara quale sia stato l’impatto delle nuove norme relative ai lavori al di sopra della soglia di 1.000.000 di euro sul comparto.

Se poi analizziamo cosa succede nei lavori al di sotto della soglia di 1.000.000 di euro, sempre nel periodo che va dal 19 aprile al 30 giugno di quest’anno i bandi di lavori si sono attestati ad un numero pari a 3.085 con un importo di euro 681.633.505 mentre nello stesso periodo del 2015 il numero era pari a 6.258 con un importo pari ad Euro 1.453.394.813 con un decremento nel numero pari al 51% e nell’importo del 53%.

Hanno sofferto meno i lavori al di sotto di 1.000.000 di euro ma, comunque si tratta di decrementi troppo alti per non dare l’esplicito significato di essere legati all’entrata in vigore del nuovo Codice. Certo cali di tali proporzioni devono essere, certamente, attenzionati affinché siano trovate soluzioni che ripossano mettere in carreggiata il sistema che, non ha rallentato il sul incedere ma che ha, certamente, deragliato.

Nel dettaglio, utilizzano le tabelle 1 e 2 del comunicato del 13 luglio 2016 dell’ANAC ed aggregando i dati, la situazione è la seguente:

Dal 19 aprile al 30 giugno

 

2016/2015

2015/2014

 

N. gare

Importo

N. gare

Importo

<= 1.000.000

-51%

-53%

-14%

-10%

>1.000.000

-71%

-67%

-19%

-37%

Dall’1 gennaio al 18 aprile

 

2016/2015

2015/2014

 

N. gare

Importo

N. gare

Importo

<= 1.000.000

-37%

-36%

-8%

-6%

>1.000.000

-36%

-43%

+3%

+60%

Con evidenti segnali di decremento nel 2016 rispetto al 2015, come abbiamo già evidenziato, nel periodo successivo al 18 aprile 2016

Appalti di servizi e forniture

Per quanto concerne i servizi e forniture, dalle le tabelle 3 e 4 allegate al comunicato del presidente Cantone, non possono essere estratte significative indicazioni in quanto non omogenee per il dì fatto stesso che una cosa è parlare di servizi ed un’altra cosa è parlare di forniture perché per quest’ultime la situazione è, certamente, diversa da quella dei servizi che, a nostro avviso dovrebbe essere del tutta analoga a quella dei lavori.

A questo punto ognuno di noi può fare le analisi che meglio desidera ma non è possibile non rilevare un assoluto crollo del mercato successivamente all'entrata in vigore del D.Lgs. n. 50/2016.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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