Vigilanza collaborativa: Sintesi delle attività ANAC dal gennaio 2015

E’ stato pubblicato, venerdì scorso, il Comunicato 19 luglio 2016 del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone avente ad oggetto “Sintesi  delle attività di Vig...

25/07/2016

E’ stato pubblicato, venerdì scorso, il Comunicato 19 luglio 2016 del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone avente ad oggetto “Sintesi  delle attività di Vigilanza collaborativa dell’ANAC - Periodo:  Gennaio 2015 - Luglio 2016”.  Ricordiamo che con il    “Regolamento  in materia di attività di vigilanza e di accertamenti ispettivi” era stato disciplinato, nell’ambito  dei poteri di vigilanza finalizzati alla prevenzione dell’illegalità e della  corruzione, comunque riconosciuti dalla legge all’ANAC,  lo strumento della vigilanza collaborativa,  avviata sull’ “esempio” del sistema straordinario di controllo già  attivato dal Presidente dell’ANAC con  riferimento ad “Expo Milano 2015”. Tale strumento è stato riproposto nell’art. 213 comma 3   lett h) del nuovo codice dei  contratti pubblici (D.lgs. n. 50/2016),  e nell’ambito  dei poteri di vigilanza finalizzati alla prevenzione dell’illegalità e della  corruzione, comunque riconosciuti dalla legge all’Autorità Nazionale  Anticorruzione.

La  vigilanza preventiva tende a rafforzare ed assicurare la correttezza  e la trasparenza delle procedure di gara indette dalle stazioni appaltanti, prima  della formale adozione degli atti da parte della stazione appaltante, riducendo  il rischio di contenzioso in corso di esecuzione, e, altresì, con efficacia  dissuasiva di eventuali condotte corruttive o comunque contrastanti con le  disposizioni di settore.
Nello specifico l’art. 4 del vigente  Regolamento, ai commi 2 e 3, individua peculiari e distinte ipotesi in  relazione alle quali può essere richiesta l’attività di vigilanza  collaborativa, consistenti attualmente in:

  • programmi straordinari di interventi in occasione di grandi eventi di carattere sportivo, religioso, culturale o a contenuto economico ovvero a  seguito di calamità naturali;
  • programmi di interventi realizzati mediante investimenti di fondi comunitari;
  • contratti di lavori, servizi e forniture di notevole rilevanza economica e/o che abbiano impatto sull’intero  territorio nazionale, nonché interventi di realizzazione di grandi  infrastrutture strategiche;
  • procedure di approvvigionamento di beni e servizi svolte da centrali di committenza o da altri soggetti aggregatori.

A seguito della ritenuta ammissibilità della richiesta l’Autorità procede alla  stipula dell’apposito  Protocollo di azione di vigilanza  collaborativa che, di regola, e salve le specificità dei singoli casi, individua:

  • le singole fattispecie da sottoporre a  vigilanza;
  • la documentazione da sottoporre a controllo  preventivo per ogni singolo procedimento;
  • la descrizione del procedimento di esame;
  • la definizione della durata del Protocollo;
  • l’indicazione di un momento di verifica  intermedio dell’efficacia del Protocollo medesimo;
  • specifiche clausole di legalità da inserire nei  relativi bandi di gara.

Nella tabella allegata al comunicato è riportato l’elenco delle stazioni appaltanti con le quali è attualmente in corso l’attività di vigilanza collaborativa, unitamente all’indicazione della fase del procedimento cui si  riferisce l’ultimo intervento dell’Autorità adottato alla data di pubblicazione del presente Comunicato.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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