Nuovo Codice dei contratti: Per la nota di aggiornamento al DEF va tutto bene

Ho letto con attenzione la nota di aggiornamento al DEF 2016 (Documento di Economia e Finanza 2016) approvato mercoledì scorso dal Governo e nel leggerla ho ...

30/09/2016

Ho letto con attenzione la nota di aggiornamento al DEF 2016 (Documento di Economia e Finanza 2016) approvato mercoledì scorso dal Governo e nel leggerla ho cercato le parti che interessavano le infrastrutture. Alle pagine 95-96 si tessono le lodi del nuovo Codice dei contratti di cui al D.Lgs. n. 50/2016 affermando che “Il nuovo Codice degli appalti, entrato in vigore il 19 aprile 2016, attua una riforma profonda e strutturale del settore, nel solco degli obiettivi definiti dalla legge delega. In questa ottica il nuovo codice introduce numerose innovazioni che cambiano significativamente l’impostazione complessiva del mercato degli appalti pubblici. Tra le novità c’è l’introduzione del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica che sostituisce il Piano Infrastrutture Strategiche della ‘Legge Obiettivo’ allegato al DEF. Il nuovo sistema è incentrato sulla qualità: innanzitutto qualità tecnico- economica e centralità del progetto, al fine di eliminare il continuo ricorso a varianti, causa principale del lievitare dei costi delle opere pubbliche, e previsione del progetto esecutivo a base di gara; qualità degli operatori economici, con l’introduzione di elementi di accreditamento delle imprese, quali il rating di legalità; qualità delle stazioni appaltanti, attraverso la riduzione del numero complessivo e la loro professionalizzazione; qualità dell’offerta, attraverso il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa quale criterio ordinario per l’aggiudicazione, in linea con gli orientamenti europei. Si tratta di un codice auto-applicativo che lascia ampio spazio alle scelte delle amministrazioni, coniugando flessibilità e discrezionalità analogamente a quanto avviene in tutti i paesi europei, promuovendo un’amministrazione capace di interloquire con il sistema delle imprese. Il 2016 è stato caratterizzato da un’intensa attività attuativa. La disciplina di dettaglio viene definita da linee guida dell’ANAC, da decreti del MIT e da DPCM. L’ANAC ha già approvato in via preliminare 4 linee guida attuative e altre 4 sono ancora in corso di predisposizione finale dopo la consultazione pubblica. Il MIT, inoltre, ha pubblicato le linee guida per la compilazione del documento di gara unico europeo (DGUE) e ha adottato il decreto relativo ai parametri da porre a base delle gare di progettazione”. Tali indicazioni sono confermate, sempre nella stessa nota di aggiornamento, nella tavola A6 di pagina 115.

Affidandosi alla semplice lettura del documento, approvato dal Governo, sembra che, per quanto concerne il codice dei contratti, vada tutto vada bene ma, come sappiamo, non è così perché sia i provvedimenti a carico dell’ANAC sia i decreti ministeriali previsti per far entrare a regime il codice stesso sono in mostruoso ritardo. In pratica quello dichiarato nella nota di aggiornamento non coincide con la situazione reale dei fatti. Nella nota di aggiornamento tra le cose fatte sono state inserite 4 linee guida ANAC e tra le stesse quella dell’offerta economicamente più vantaggiosa, quella relativa ai compiti del RUP e quella relativa ai commissari di gara che, a tutt’oggi, non sono state approvate (ufficialmente) in via definitiva dall’ANAC, dopo il parere del Consiglio di Stato che, in taluni casi (quelle del RUP), ha fatto tante di quelle osservazioni che portano, indubbiamente alla necessità di una quasi totale riscrittura.

Per non parlare dei mostruosi ritardi relativi al Decreto sul direttore dei lavori e sul direttore di esecuzione previsto all’articolo 111, commi 1 e 2 con le linee guida approvate dall’ANAC in via preliminare il 21 giugno 2016 ed il Ministero che a tutt’oggi, a distanza di oltre 3 mesi non ha, ancora predisposto il relativo decreto. La realtà è che su 19 provvedimenti previsti entro la fine del mese di agosto ne sono stati approvati soltanto 3 e che tutto il sistema dei lavori pubblici annaspa tra provvedimenti che avrebbero dovuto esserci e che non ci sono e dichiarazioni di comodo che cercano di camuffare il problema.

La verità è che tutti noi avremmo sperato ben altro.

In allegato la Nota di aggiornamento del DEF2016

A cura di Arch. Paolo Oreto

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