Regione Lazio e ANAC per garantire trasparenza e legalità nella ricostruzione post sisma

L'Anac, l'Autorità Nazionale Anticorruzione, il Dipartimento della Protezione Civile e le Regioni Lazio,  Abruzzo, Marche e Umbria hanno sottoscritto il prot...

28/10/2016

L'Anac, l'Autorità Nazionale Anticorruzione, il Dipartimento della Protezione Civile e le Regioni Lazio,  Abruzzo, Marche e Umbria hanno sottoscritto il protocollo per il monitoraggio e la vigilanza collaborativa sugli interventi di emergenza conseguenti al sisma del 24 agosto 2016.

Uno strumento fondamentale per garantire la trasparenza e la legalità rispetto a tutto ciò che riguarda la ricostruzione nei territori colpiti dal sisma del 24 agosto. Come previsto dal Governo, la ricostruzione attiverà finanziamenti per 4,5 miliardi. Obiettivo del protocollo è proprio quello di eliminare il rischio di possibili illegalità nella gestione della ricostruzione.

Cosa prevede il Protocollo? Forme specifiche di collaborazione in relazione a tematiche di comune interesse per tutto quello che riguarda gli appalti pubblici nella fase emergenziale della ricostruzione post sisma 2016. In particolare, le Parti si impegnano a collaborare, per l'espletamento, da parte dell'Autorità, dell'attività di vigilanza collaborativa attraverso verifiche preventive.

Il Lazio esempio dell'efficacia della collaborazione con Anac. Con il protocollo di vigilanza collaborativa firmato la prima volta nel febbraio 2015 la Regione Lazio è stato il primo ente in Italia ad avviare un accordo con Anac. Un'azione - seguita poi da molte altre amministrazioni - che ha contribuito in modo determinante a rafforzare il “sistema immunitario” della Regione contro l'illegalità e la corruzione in tanti casi, come ad esempio,  nell'acquisto dei 340 nuovi bus Cotral, delle nuove ambulanze dell'Ares 118 e  anche per quanto riguarda il cantiere del Policlinico Umberto I.

Abbiamo salutato questa scelta molto positivamente e confesso anche con spirito di sollievo nell'essere accompagnati in questa difficile missione da delle regole che permetteranno a tutti di lavorare con determinazione e serenità – ha commentato il presidente, Nicola Zingaretti - sono convinto che rifarsi a quanto contenuto in questo protocollo aiuterà, a differenza di quanto si possa pensare, ad essere più veloci e determinati nell'andare avanti nel nome della trasparenza e della legalità".

"Questo protocollo non è direttamente collegato ai lavori ordinari, ma riguarderà i lavori fatti nella situazione di emergenza –parole di Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione - i controlli che saranno svolti successivamente sono quelli previsti dal Decreto Legge. Si tratta di una novità rilevante, perché la Protezione Civile ha inteso limitare e indicare con precisione quali saranno le deroghe da utilizzare, ma la novità più importante sta nel fatto che la Protezione Civile ha chiesto già in questa fase di assoggettarsi ad un sistema di controllo. Anche la fase di emergenza, quindi, sarà sottoposta a controlli, e lo faremo con il sistema della vigilanza collaborativa".

La legalità è una precondizione, e un elemento fondamentale della ricostruzione e del futuro di quei territori. Questa scelta è un segnale importante non solo nella gestione dell'emergenza, ma propedeutica al passaggio fondamentale della ricostruzione – così Vasco Errani, commissario straordinario per la ricostruzione - Esprimo apprezzamento per la Protezione Civile perché ha scelto di aprire ad una strada nuova, cioè indicare con chiarezza quali sono le deroghe, di avere un controllo a monte con l'Anac, per assicurare come attraverso la programmazione e i controlli sia possibili gestire anche una emergenza".

A cura di Ufficio Stampa Regione Lazio

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