Il basso costo degli ingegneri che operano nel nostro Paese è un fattore di competitività?

La competitività di un prodotto o di un servizio può davvero essere valutata esclusivamente dal suo costo?È una semplicissima domanda che torna in mente a mo...

19/10/2016

La competitività di un prodotto o di un servizio può davvero essere valutata esclusivamente dal suo costo?È una semplicissima domanda che torna in mente a molti professionisti da quando il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha giustificato la gaffe del Ministro dello Sviluppo Economico che nella brochure “Invest in Italy” ha indicato come fattore di competitività il basso costo degli Ingegneri.

In aula alla Camera, lo scorso 12 ottobre il Premier Reni ha affermato "Il fatto che gli ingegneri in Italia costino meno che altrove è un fatto di competitività. Se una brochure del ministero fa notare che si spendono meno soldi nel costo del lavoro perché è più basso che in altri paesi come Germania e Olanda è un fatto di competitività".

Alla mia domanda ha provato a rispondere il Presidente della Fondazione Inarcassa Andrea Tomasi che sulle

dichiarazioni del Premier ha commentato “I bassi salari sono elemento di competitività all’estero? La frase del premier può dar vita a interpretazioni fuorvianti ma Fondazione Inarcassa vuole provare a leggerle in modo scevro da pregiudizi con l’unico obiettivo di riportare l’attenzione del dibattito all’aspetto che ha più a cuore: valorizzare la dignità della categoria, qualità che prevale su qualsiasi parametro economico. E siamo certi che anche il Presidente del Consiglio condivida con noi questo obiettivo”.

Secondo il Presidente Tomasi la constatazione del Presidente del Consiglio è purtroppo e tristemente aderente alla realtà. Infatti, ricorda Tomasi “gli architetti liberi professionisti sono costretti a vivere con meno di 15 mila euro l’anno”. Una condizione che se da un lato forse può rappresentare un fattore attrattivo per gli investitori dall’altro lato ben definisce la drammatica condizione in cui versano molti lavoratori italiani altamente qualificati, spesso costretti a cercare nuove opportunità all’estero.

Il profondo malessere vissuto dai nostri giovani e non - conclude Tomasi - è da troppo tempo un muto grido di dolore che i passati governi non hanno saputo e non hanno voluto ascoltare; è anche per questa ragione che inviteremo il Presidente Renzi all’assemblea che Fondazione Inarcassa terrà il prossimo 23 novembre a Roma. Sarà un’occasione per gli oltre 200 delegati che rappresentano 170.000 architetti e ingegneri che vivono di libera professione provenienti da tutto il territorio nazionale, di dare finalmente voce a quella parte dell’Italia che dice sì ai sacrifici, all’impegno e alla crescita e che chiede a questo governo di sostenere il prezioso valore competitivo della professionalità e dei suoi giovani, ad oggi ingiustificatamente sottopagati”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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