Classificazione rischio sismico costruzioni, dal CNI il vademecum degli interventi

Farà certamente discutere l'ultima circolare del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (c. n. 31 del 24/03/2017) recante "Linee guida per la classificazione de...

29/03/2017

Farà certamente discutere l'ultima circolare del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (c. n. 31 del 24/03/2017) recante "Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni".

La circolare, inviata a tutti i Presidenti degli Ordini territoriali, in riferimento alle linee guida per la classificazione sismica degli edifici di cui al decreto ministeriale 28 febbraio 2017, come modificato dal decreto 7 marzo 2017 n.65, suddivide il processo in alcuni passaggi fondamentali:

  • classificazione dell'edificio nello stato attuale in una certa classe di rischio;
  • progetto degli interventi strutturali;
  • classificazione dell'edificio dopo gli interventi progettati;
  • asseverazione del passaggio, attraverso gli interventi progettati, ad una classe di rischio più bassa.
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L'ultimo passaggio si conclude con l'asseverazione da parte del Direttore dei Lavori, a valle della esecuzione degli interventi progettati e, quando previsto dal D.Lgs. 380/200 l, dal collaudatore statico.

Come precisato il cuore del provvedimento è il progetto strutturale e la figura chiave è il progettista delle strutture e per tale motivo con la modifica apportata al decreto originario secondo in CNI si è persa l'occasione di un corretto rapporto tra formazione, competenza e responsabilità.

Ricordiamo, infatti, che la prima stesura del decreto aveva previsto la competenza esclusiva di architetti e ingegneri (leggi articolo) mentre la sua modifica ha rimandato al vecchio protocollo generico, basato su regole datate, pur esistenti, "ciascuno secondo le proprie competenze", che secondo il CNI "mal si adatta ad una situazione nuova che parla il linguaggio della riduzione del rischio e della complessità della sicurezza sismica che, al di là della tipologia di costruzione, non può mai essere armonica con le categorie del "modesto", normalmente riferite alle competenze di tecnici diplomati".

Al fine di promuovere la cultura della interdisciplinarietà il CNI ha chiesto di guardare dentro le reali competenze nell'unico interesse della collettività e a tal scopo è stato proposto al CSLLPP di raccogliere almeno un esempio di classificazione proveniente da ciascun ordine, riferito a casi concretamente studiati da professionisti.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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