Decreto-legge sicurezza nelle città: Pubblicata sulla Gazzetta la legge di conversione

Con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dal 21 aprile della legge 18 aprile 2017, n. 48 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-leg...

26/04/2017

Con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dal 21 aprile della legge 18 aprile 2017, n. 48 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città” di conversione del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14 è definitivamente entrata in vigore la norma che consegna ai prefetti la facoltà di intervenire sugli sfratti emessi dalla magistratura in materia di occupazioni abusive.

Di fatto il decreto - attacca Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia - assegna al prefetto il potere di rimettere in discussione il diritto di proprietà dell’immobile con sfratto già valutato dal giudice. E con poteri sulla Forza pubblica, liberare la proprietà “abusiva” sarà a discrezione del prefetto, che  in base a quanto stabilisce la nuova legge avrà potere di modulare l’intervento di sfratto agendo tenendo conto dei criteri di priorità: quello «dell’ordine e della sicurezza pubblica tenendo conto degli ambiti territoriali interessati”, e quello della “tutela dei nuclei familiari in situazioni di disagio economico e sociale”, valutando i “possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica”. In sostanza, i prefetti, potranno discrezionalmente intervenire facendo spostare l’ago della bilancia della giustizia tra la ragione del diritto dei proprietario degli immobili e la ragione dell’abusivo.

In sede di conversione del decreto, tra l’altro, in calce all’articolo 11 sono state aggiunte delle righe che allentano anche la morsa dei sindaci su quelli che Confedilizia chiama gli “occupanti professionali” che con quest’ultimo decreto trovano un appiglio legale in più per non abbandonare gli immobili occupati. Un altro punto a favore degli abusivi è stato quello della correzione del decreto del 2014 sulla lotta all’abusivismo di immobili (Piano casa dell’allora ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi), che stabiliva il divieto di chiedere la residenza e l’allacciamento a pubblici servizi per chi occupava abusivamente un’abitazione senza averne titolo, e che adesso, nel corso del passaggio parlamentare a Montecitorio, ha dato il via libera ad un’altra modifica, secondo cui il sindaco può dare disposizioni in deroga rispetto ai divieti comunali, quando nello stabile occupato ci sia la presenza di persone minorenni, donne incinte, o meritevoli di tutela, Ciò significa uno stop all’eliminazione dell’automatismo della negazione degli allacci e della concessione della residenza.

Un altro punto per gli abusivi era arrivato da una norma dell’ex governo Renzi, quando alcuni reati come, per l’appunto, quello di occupazione di suolo per giusta causa furono depenalizzati.

Una norma che quando uscì scatenò una ondata di occupazioni abusive in tutto il Paese da Milano a Palermo, rendendo problematico il lavoro a carico di Polizia, Carabinieri e Procure.

Queste le cifre degli stabili occupati nelle principali città italiane: Torino 24; Genova 200; Roma 101. Al primo posto Palermo con 17 plessi e 3000 appartamenti occupati.

A cura di Salvo Sbacchis

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