Istat e Indici prezzi al consumo aprile 2017: Accelera l’inflazione

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Aprile 2017; l'indice dei prezzi al consumo per le fam...

16/05/2017

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Aprile 2017; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati si è, dunque, attestato per il mese di aprile 2017 con la nuova base 2015 sul valore di 101,30 con una leggera variazione rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata dello +0,3 % e quella annua del +1,7%. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Aprile 2017 ed il 14 Maggio 2017, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2016 del +1,247757%.

Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2016, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2015 (la precedente era il 2010).

Il coefficiente di raccordo dalla base 2010 alla base 2016 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,071.

Nel mese di aprile 2017, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,4% su base mensile e dell’1,9% rispetto ad aprile 2016 (la stima preliminare era +1,8%), da +1,4% di marzo.

L’accelerazione dell’inflazione deriva soprattutto dalla crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+5,7%, da -1,2% del mese precedente), a cui contribuiscono sia l’Energia elettrica (+5,4%) sia il Gas naturale (+5,9%), che segnano entrambi un’inversione di tendenza rispetto a marzo (rispettivamente da -1,0% e -1,4%) e dalla dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+5,5%, da +2,5% del mese precedente).

L’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di quattro decimi di punto percentuale (+1,1%, da +0,7% di marzo), mentre quella al netto dei soli Beni energetici si attesta a +1,3%, da +1,2% del mese precedente.

L’incremento su base mensile dell’indice generale è ascrivibile in larga parte ai rialzi dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+3,3%) e di quelli ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,2%), che risentono entrambi di fattori stagionali legati alla Pasqua e al ponte del 25 aprile. Si registra, invece, un calo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-1,0%).

Su base annua la crescita dei prezzi dei beni si amplia di un decimo di punto percentuale (+1,8% da +1,7% di marzo), mentre accelera in modo marcato il tasso di crescita dei prezzi dei servizi (+1,8% da +1,0%). Di conseguenza, ad aprile il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si annulla (era -0,7 a marzo).

L’inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,4% per l’indice generale; +0,7% per la componente di fondo. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,4% su base mensile e registrano un aumento dell’1,8% su base annua (era +2,3% a marzo). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto scendono dello 0,3% in termini congiunturali e mostrano una crescita su base annua del 2,2%, in attenuazione dal +2,7% del mese precedente.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,8% su base mensile e del 2,0% su base annua (era +1,4% a marzo), confermando la stima preliminare.

Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al +1,275% e l'indice biennale al +0,975%
L'Istat spiega che, nel mese di aprile 2017, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Servizi ricettivi e di ristorazione e (+2,0%), Trasporti (+1,7%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili  (+0,2%), Comunicazioni (+0,1%)

Variazioni nulle si sono registrate nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi, Abbigliamento e calzature, Mobili, articoli e servizi per la casa, Istruzione, Altri beni e servizi

Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Prodotti  alimentari e bevande analcoliche (-0,4%), Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,3%), Servizi sanitari e spese per la salute (-0,1%).

Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Trasporti (+5,6%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili  (+3,0%), Bevande alcoliche e tabacchi, Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,8% per entrambi), Altri beni e servizi (+1,0%),

Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Abbigliamento e calzature, Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,4% per entrambi), Servizi sanitari e spese per la salute (+0,3%).

Incrementi tendenziali nulli si sono registrati nel capitolo Mobili, articoli e servizi per la casa,
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Comunicazioni (-1,6%), Istruzione (-0,9%).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati soltanto nelle città di Bolzano (+2,6%), Venezia  (+2,5%), Milano (+2,4%), Trento (+2,3%), Firenze e (+2,2%), Genova (+2,1%), Bari e Napoli (+2,0% per entrambe), Palermo (+1,9%), Trieste (+1,8%), Perugia (+1,7%), Roma, Cagliari, Torino, Catanzaro e Aosta (+1,6% per tutte e cinque), Potenza (+1,4%), Bologna e Ancona (+1,2% per entrambe),

I prossimi indici saranno pubblicati il 15 Giugno 2017.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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