Whistleblowing, dall'ANAC il Rapporto 2017

L'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha pubblicato il secondo monitoraggio nazionale sull’applicazione del whistleblowing in Italia “Prevenzione della ...

26/06/2017

L'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha pubblicato il secondo monitoraggio nazionale sull’applicazione del whistleblowing in Italia “Prevenzione della corruzione, segnalazione di illeciti e tutela del dipendente pubblico".

Il rapporto è stato presentato dall'ANAC il 22 giugno 2017 a distanza di un anno dal primo e a poco più di 4 anni dall’adozione della norma che tutela il dipendente pubblico che segnala illeciti (Legge Severino), al fine di tenere costantemente aggiornato lo stato di applicazione della norma e verificare quanto l’istituto sia effettivamente avvertito come misura di prevenzione della corruzione.

Ricordiamo che il whistleblowing è un istituto di prevenzione della corruzione mutuato dall’esperienza dei Paesi anglosassoni, che l’ordinamento italiano ha fatto proprio per poter adempiere agli obblighi convenzionali liberamente assunti con altri Stati nell’ambito dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici, delle Nazioni Unite e del Consiglio d’Europa.

Come rilevato dall'ANAC, a distanza di più di 4 anni dalla prima applicazione della disciplina, l’atteggiamento che si registra rispetto all’istituto è ancora di una certa diffidenza: sia nei vertici degli enti pubblici che in larghi strati di dipendenti e dell’opinione pubblica. Da considerare anche che tante delle segnalazioni ricevute non possono essere qualificate di whistlerblower, a motivo di presupposti oggettivi o soggettivi.

Il periodo considerato è quello che va dal 1° gennaio 2016 al 31 maggio 2017 per le segnalazioni fatte all’ANAC, mentre per le amministrazioni sono state considerate solo le segnalazioni riferite all’anno 2016.

Il rapporto è costituito:

  • da una relazione introduttiva a cura di Raffaele Cantone, Nicoletta Parisi, Anna Corrado e Maria Giuseppina Greco;
  • una slide I a cura di Anna Corrado che entra nel dettaglio dei numeri del whistleblowing in Italia
  • una slide II a cura di Maria Giuseppina Greco che riguarda il responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) e il whistleblowing.

Dai numeri si evince come le segnalazioni vengono effettuate da:

  • Dipendenti pubblici (67%)
  • Dirigenti (11%)
  • RPCT (9%)
  • Anonimi (8%)
  • Consiglieri comunali (4%)
  • Militari (1%)

Per quanto riguarda la tipologia di condotte illecite segnalate:

  • Appalti illegittimi (27%)
  • Concorsi illegittimi (18%)
  • Incarichi e nomine illegittime anche in violazione del d.lgs. n. 39/2013 (16%)
  • Cattiva gestione delle risorse pubbliche e danno erariale (11%)
  • Corruzione e cattiva amministrazione (10%)
  • Conflitto di interessi (7%)
  • Demansionamento e trasferimenti illegittimi derivanti da segnalazioni (7%)
  • Mancata attuazione della disciplina anticorruzione (4%)

L'ente di appartenenza del segnalante:

  • Regioni ed Enti locali (49,19%)
  • Altre amministrazioni, Ministeri, Enti, Autorità Portuali, ecc... (20,16%)
  • Aziende sanitarie e ospedaliere (16,94%)
  • Istituzioni scolastiche, Università, Conservatori, Licei (10,48%)
  • Società pubbliche (3,23%)

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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