Fisco, finanziaria e riforma delle professioni è il maggiore
pensiero che occupa il “tempo libero” dei lavoratori autonomi.
Il nostro sguardo si pone su i liberi professionisti che
attraversano un momento di estrema incertezza e profonda crisi
legata al mercato in forte stallo ma ancor più nella mancanza di
speranze per il futuro lavorativo.
Ad oggi chi decide di intraprendere la libera professione per
cercare di fare “di più” rispetto a chi è dipendente non sempre si
ritrova d’accordo con quanto effettivamente realizzato.
Non soltanto ogni giorno il libero professionista deve combattere
con l’interrogativo del domani, ma con il sistema del redditometro
gli viene imposto un reddito che non sempre riesce ad ottenere.
Il libero professionista lavora mediamente il 40% in più rispetto
ad un dipendente ponendo fine all’attività lavorativa con molto
ritardo rispetto a qualsiasi suo coetaneo dipendente.
Viene da chiedersi: chi continuerà su questa strada?
Chi, seppur “libero” di organizzare il suo tempo continuerà a
perseguire una strada incerta, con mille difficoltà e con minori
obiettivi raggiunti nella maggior parte dei casi?
Lo stato, nella definizione di grandi temi quali fisco, finanziaria
e riforma delle professioni dovrebbe cercare di aprire gli occhi
soprattutto su quelle categorie di lavoratori più a rischio e,
primi tra tutti, i liberi professionisti. Dovrebbe essere attento a
tutelare i diritti di coloro che cercano di portare avanti idee
nuove, piene di sogni e speranze.
Ad oggi, però, sognare costa ancor più di vivere!
Continuiamo a sperare, però: il vecchio anno porterà con sé
difficoltà e incertezze lasciando posto ai nuovi giorni pieni di
realismo governativo e dibattito reale.
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