Nella seduta del Consiglio dei Ministri di venerdì scorso
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Dicembre è stato approvato il disegno di legge che delega il
Governo a procedere al riordino dell’accesso alle professioni
intellettuali, alla riorganizzazione degli ordini, albi e collegi
professionali, al riconoscimento delle associazioni professionali,
alla disciplina delle società professionali e al raccordo di tali
disposizioni con la normativa vigente dell’istruzione secondaria
superiore ed universitaria.
I motivi che stanno alla base di questo disegno di legge e quindi
alla necessità di una completa revisione del sistema degli ordini
professionali vanno ricercati nella maggiore garanzia di qualità
verso l’utente finale, ovvero il “consumatore delle prestazioni
professionali” (e non a favore del professionista) e
nell’abbattimento delle barriere all’ingresso che bloccano i
giovani che si approntano ad intraprendere la libera
professione.
Si tratta di un provvedimento normativo caratterizzato da
un’impronta di liberalizzazione che si esplica nei seguenti punti:
- libero accesso alle professioni, senza vincoli di numero
(ad esclusione di quelle professioni caratterizzate dall’esercizio
di funzioni pubbliche o dall’esistenza di uno specifico interesse
generale, come per la professione notarile);
- tirocinio formativo limitato ad un massimo di 12 mesi e
riconosciuto da “equo compenso”, il tirocinio servirà a favorire
l’ingresso alla professione dei giovani e potrà essere svolto anche
nella fase conclusiva del percorso di studi o sostituito da forme
alternative e integrative mediante corsi di formazione organizzati
da soggetti pubblici ed, infine, potrà essere svolto
all’estero;
- iniziative a sostegno dei giovani meritevoli c on il
riconoscimento agli ordini della possibilità di erogare borse di
studio, contributi per l’iniziale avvio all’attività professionale,
rimborso del costo dell’assicurazione professionale ed il ruolo di
indirizzare i giovani verso l’attività professionale;
- eliminazione dei vincoli territoriali nell’esercizio
delle attività;
- libera concorrenza e possibilità di effettuare
pubblicità dell’attività professionale quanto a costi,
specializzazioni e servizi offerti, al fine di consentire
all’utente una scelta informata;
- abolizione dell’obbligo di tariffe minime (al cui
ammontare verrà posto un limite massimo);
- riorganizzazione degli ordini professionali e presenza
regolamentata delle associazioni professionali, con la tendenza di
evitare la dilatazione nel numero degli stessi cercando di
accorpare gruppi omogenei, alle associazioni verrà dato il compito
di certificare la qualità professionale dei propri iscritti e
vengono richiesti requisiti di serietà e di organizzazione interna
secondo quanto previsto dal quadro normativo europeo; l’attività
degli ordini dovrà essere diretta allo sviluppo della qualità
professionale dei propri iscritti a garanzia degli interessi
dell’utente finale; gli ordini sono chiamati a svolgere funzioni di
aggiornamento, di comunicazione e di supporto al turn over delle
categorie; vengono, inoltre, introdotte delle modalità di controllo
e di sanzione di ordine territoriale e nazionale agli ordini che
non rispondono alle funzioni loro assegnate;
- controlli alla deontologia professionale, svolti tramite
soggetti esterni, non iscritti alla categoria professionale da
esaminare;
- obbligo per il professionista a sottoscrivere
un’assicurazione per i danni che potrebbe causare al
consumatore finale.
Sul disegno di legge, che è stato presentato immediatamente al
Parlamento, si esprimerà la Conferenza unificata.
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