NUOVO CODICE DEONTOLOGICO ARCHITETTI

19/01/2007

Con la delibera del 20.12.2006, il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha definito le nuove "norme di deontologia professionale" per i propri iscritti.
Oltre agli otto capitoli che adeguano le precedenti norme alle novità introdotte dal cosidettò decreto "Bersani" spicca la premessa che ne costituisce una guida morale per gli scritti.
La consapevolezza dell'importanza del valore dell'attività progettuale, del valore delle opere che "sopravivano al proprio ideatore", demarcano un sentiero da seguire.

Si legge nella premessa che "il paesaggio, il territorio e l'architettura sono espressione culturale essenziale dell'identità storica in ogni Paese. L'architettura si fonda su un insieme di valori etici ed estetici che ne formano la qualità e contribuisce, in larga misura, a determinare le condizioni di vita dell'uomo e non può essere ridotta a un mero fatto commerciale regolato solo da criteri quantitativi. La tutela di questo interesse è uno degli scopi primari dell'opera progettuale e costituisce fondamento etico della professione."

Il progettare oltre agli aridi parametri e coefficienti urbanistici, il progettare per l'interesse Sociale, il progettare per "l'ambiente individuale, familiare e collettivo", è un onere ed onore per gli eredi degli antichi Maestri dell'Arte.
Dall'Alto di questi principi guida, seguono gli articoli relativi agli aspetti di dettaglio della vita del professionista, dalla pubblicità alle tariffe prestazionali. Articoli che sono l'emanazione dell'assunto fondamentale della premessa "che appartiene alla formazione intellettuale di ogni professionista iscritto all'albo degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori."

A cura di Davide Crovetti


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