Il
Consiglio dei ministri, nella seduta di
venerdì 16
febbraio scorso ha varato la
delega al Governo per
l'emanazione, entro un anno, di un
testo unico sulla riforma
della salute e sicurezza sul lavoro.
Controlli più efficaci, maggiore prevenzione, sanzioni più eque,
logica premiale per le aziende virtuose, potenziamento del ruolo
dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
Il provvedimento, presentato dal ministro del Lavoro
Cesare
Damiano e dal ministro della Salute
Livia Turco estende
le tutele a tutti i lavoratori e le lavoratrici, indipendentemente
dalla natura giuridica del rapporto di lavoro, compreso, dunque, il
lavoro autonomo, in tutti i settori di attività e a tutte le
tipologie di rischio.
Sono previste anche
misure di semplificazione degli adempimenti
in materia di sicurezza, in particolare per le piccole e medie
imprese, accanto a forme di supporto per l’informazione e la
formazione e a finanziamenti ad hoc per migliorare gli ambienti di
lavoro.
“Con questo provvedimento - sottolinea il ministro del Lavoro
Cesare Damiano -
continua l'opera del Governo contro il lavoro
nero”, considerato una vera emergenza.
Il ministro in una nota ha sottolineato che “la battaglia per un
lavoro sicuro e dignitoso è un impegno di lunga lena. Richiede
buone leggi, buone prassi, attenta prevenzione e vigilanza,
contrattazione, formazione e informazione dei lavoratori e degli
imprenditori. Richiede anzitutto una grande mobilitazione civile e
culturale cui debbono contribuire tutti, a partire dal movimento
sindacale”.
Il testo unico sulla sicurezza sul lavoro, secondo il ministrio
della Salute Livia Turco, risponde alla politica della piena
“
promozione della salute”.
Il ministro Turco ha sottolineato come in questo provvedimento ci
sia “la certezza di riferimenti, ci siano le figure che hanno la
responsabilità della promozione della salute e della sicurezza”.
Altro punto rilevante del testo unico, secondo il ministro, quello
sul “collegamento tra luoghi di lavoro e aziende sanitarie”.
Si punta anche su una rigorosa opera di vigilanza e di repressione,
con una serie di interventi per accompagnare la regolarizzazione
delle imprese, soprattutto di piccole dimensioni.
Prevista anche la
razionalizzazione e il coordinamento degli
interventi ispettivi per evitare sovrapposizioni e duplicazioni
tra i soggetti interessati.
”Abbiamo scelto - sottolineano i ministri Damiano e Turco in un
comunicato congiunto - di procedere al riassetto dell’apparato
sanzionatorio coniugando rigore ed equità, per assicurare una
migliore rispondenza fra infrazioni e sanzioni, con la previsione
di sanzioni di tipo interdittivo per le violazioni di particolare
gravità, adottando un sistema misto che combini l’impiego di
sanzioni di diversa natura”.
Lo scopo è quello di rendere più conveniente rispettare le regole
piuttosto che pagare sanzioni pecuniarie o essere destinatario di
sanzioni intedittive.
Vincolante nell’aggiudicazione degli appalti e per l’accesso
alle agevolazioni a carico della finanza pubblica il rispetto delle
norme di salute e sicurezza sul lavoro.
Previsto anche l’inserimento della materia salute e sicurezza del
lavoro nei programmi scolastici e universitari, oltre che nei
percorsi di formazione. Lo schema di disegno di legge recante
“
Delega al Governo per l’emanazione di un testo unico per il
riassetto normativo e la riforma della salute e sicurezza sul
lavoro” consta soltanto di un articolo suddiviso in 7 commi nei
quali sommariamente vengono trattati:
- l’emanazione della legge delega in conformità all’articolo 117
della costituzione;
- l’emanazione dei decreti legislativi di riassetto e la riforma
delle disposizioni vigenti in materia di sicurezza;
- l’impossibilità per i decreti di cui al punto precedente di
disporre un abbassamento dei livelli di protezione;
- le procedure per l’adozione dei decreti di riassetto;
- l’obbligatorietà sui citati decreti del parere delle competenti
commissioni di Camera e Senato con la possibilità di emanare i
decreti anche in mancanza dei pareri ove gli stessi ritardino oltre
quaranta giorni;
- la possibilità per il Governo di emanare entro dodici mesi
dalla data di entrata in vigore dei decreti di riassetto
disposizioni integrative e correttive dei decreti stessi;
- Disposizioni finanziarie.
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