Una recente ricerca dell'università di Padova, promossa dall'Andil
Assolaterizi, ha messo in evidenza come sia possibile realizzare
laterizi con resistenza superiore alle richieste della normativa
antisismica.
La ricerca pone le sue basi dai recenti terremoti che hanno
mostrato come il collasso degli edifici in muratura esistenti sia
dovuto principalmente alle azioni agenti fuori dal piano; a causa
di ciò, infatti, la nuova normativa antisismica di cui all'O.P.C.M.
n. 3431/2005, impone che tutti gli elementi costruttivi senza
funzione strutturale siano verificati all'azione sismica e che
siano adottate apposite misure di sicurezza al fine di evitare
collassi dei pannelli e l'espulsione degli elementi in muratura in
direzione ortogonale al piano del pannello stesso.
Nell'ordinanza, inoltre, viene preso in considerazione il fatto che
le verifiche di sicurezza si possono ritenere soddisfatte senza
alcun calcolo, se sui due lati di muratura si inseriscono delle
reti leggere da intonaco o se, nei letti di malta vengono inseriti
degli elementi di armatura orizzontale.
Si tralasciano, però, l'uso di tamponamenti caratterizzati da basse
snellezze.
Ecco, così, che nasce il programma di sperimentazione dell'Andil
Assolaterizi, volto a verificare i meccanismi di rottura per
carichi fuori piano, di tamponamenti in muratura confezionati con
blocchi di laterizio da 30 cm di spessore ed assemblati con
differenti tipologie di blocco e di giunto orizzontale e
verticale.
Attraverso questa ricerca sono stati realizzati 9 campioni alti
2,52 mt e larghi 1 mt, costruiti e fissati tra due solai ed è stata
fatta apposita prova di carico con l'applicazione di un carico
monotono in corrispondenza della semialtezza del pannello e
ripartito per mezzo di una trave di carico fino alla rottura del
campione stesso.
Dalle prove sono venuti fuori i valori di carico a rottura, lo
spostamento della sezione di mezzeria del pannello e la tipologia
di rottura, ma anche l'influenza dei giunti nella capacità
portante, le deformazioni nella direzione diagonale dei blocchi, le
fessurazioni in corrispondenza del piano verticale di mezzeria
della sezione.
I campioni hanno mostrato una sostanziale linearità nella reazione
al carico fino alla rottura e la variazione della rigidezza in
corrispondenza della fessurazione del giunto orizzontale
intermedio: un comportamento, quindi, elasto-fragile.
Il carico di rottura medio dei tamponamenti realizzati con blocchi
a fori verticali è stato da 3 a 4 volte superiore rispetto a quelli
con blocchi a fori orizzontali, perchè hanno una elevata resistenza
a compressione nella direzione dei fori.
Lo stesso per quanto riguarda le murature in blocchi semipieni.
La conclusione di questa sperimentazione, quindi, è che il
comportamento di tamponamenti a basse snellezze è
soddisfacente.
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