Il sottosegretario al ministero dell'economia
Enrico Zanetti
rispondendo, in commissione finanze della Camera, ad una
interrogazione di
Giovanni Paglia ha fatto il punto della
situazione relativamente ai
pagamenti con POS (Point of
Sale).
Nella risposta viene precisato che il decreto ministeriale 24
gennaio 2014 ha introdotto l’obbligo, dall’1 luglio 2014, per i
professionisti e per le imprese di accettare pagamenti effettuati
tramite bancomat e carte di debito per tutti i pagamenti di importo
superiore a 30 euro e che, in atto non sono previste sanzioni nel
caso di inadempienza.
Il sottosegretario ha, anche, aggiunto che in seguito all'entrata
in vigore, dal 1° luglio scorso, del citato decreto
interministeriale 24 gennaio 2014, è stato istituito presso il
Ministero dello sviluppo economico un
tavolo di confronto,
con la partecipazione stabile dei rappresentanti della Banca
d'Italia e del Ministero dell'Economia e delle Finanze, sul tema
della
diffusione delle transazioni con carte di pagamento e
che dall’esito delle prime riunioni è emerso, tra l’altro, che il
costo fisso per i
terminali più innovativi si aggira in
media intorno ai
2-5 Euro mensili, mentre per le
apparecchiature più tradizionali la media è di
10-15 Euro
mensili. L'onere che in media deve sostenere un esercente o un
professionista per dotarsi di un POS è quindi mediamente intorno ai
25-60 Euro all'anno nel primo caso e a 120-180 Euro nel
secondo. I
costi variabili sono, invece,
legati al
numero e all'ammontare delle transazioni effettuate e dipendono
dal tipo di circuito utilizzato.
Il sottosegretario Zanetti ha, poi, precisato che il tavolo di
lavoro proseguirà i suoi approfondimenti monitorando gli effetti
del decreto sul mercato, sia in termini di volumi sia di prezzi ed
ha, anche, aggiunto che:
- valuterà la possibile introduzione di sanzioni o interdizioni
in caso di inadempienza;
- con riguardo alla proposta volta a garantire l'abbattimento dei
costi fissi del terminale POS, mediante forme di defiscalizzazione
che contemplino il riconoscimento di un credito d'imposta è allo
studio un'ipotesi di proposta normativa agevolativa che potrebbe
essere strutturata attraverso il meccanismo del credito d'imposta
(a regime).
Sembra, quindi, che siano rimaste soltanto sulla carta (i nostri
rappresentanti hanno solo di farsi ascoltare ma non quella di far
passare provvedimenti a tutela della nostra professione) le
richieste contenute in un
documento che la Rete delle
Professioni tecniche (RPT) aveva consegnato nel corso
dell’audizione del 30 settembre scorso presso le Commissioni
riunite VI (Finanze) e X (Attività produttive) della Camera.
Nel documento RPT chiedeva di ripristinare le condizioni originarie
del decreto sul POS che, inizialmente, prevedeva l'applicazione
solo per "
i pagamenti effettuati all'interno dei locali
destinati allo svolgimento dell'attività di vendita o di
prestazione di servizio" escludendo, di fatto, i pagamenti
ricevuti all'esterno dello studio. Il DM originario, inoltre,
prevedeva un regime transitorio in cui per i primi 6 mesi l'obbligo
sarebbe andato solo in capo a chi avesse avuto un fatturato
superiore a 300.000 euro, con tale limite ridotto a 200.000 euro
dopo tale periodo. Impostazioni che, poi, sono state completamente
disattese con la pubblicazione del DM 24 gennaio 2014 che ha,
invece, esteso l'obbligo di accettazione di pagamenti tramite POS a
tutti i professionisti, indipendentemente dai livelli di reddito,
dalla tipologia di clientela e dal luogo di erogazione del
servizio.
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