Come indicato nel D.Lgs. 19 Agosto 2005, n. 192, modificato dal
D.Lgs. 29 Dicembre 2006, n. 311, dal 2 febbraio scorso per i
contratti di compravendita e di locazione di alcune tipologie di
edifici scatta l’obbligo di allegare l’attestato di qualificazione
energetica predisposto dall’impresa costruttrice ed asseverato dal
direttore dei lavori.
In particolare, dovranno allegare l’attestato di qualificazione
energetica le seguenti costruzioni:
- edifici di nuova costruzione per i quali la richiesta del
permesso di costruire o la denuncia di inizio attività sono state
presentate dopo il 9 Ottobre 2005;
- edifici già esistenti prima del 9 Ottobre 2005 e sottoposti a
ristrutturazione integrale o a demolizione e ricostruzione (con
richieste dopo il 9 Ottobre 2005), con una superficie utile
(calpestabile) superiore a 1.000 mq.
Come indica il decreto, le tipologie di costruzioni interessate
all’ottenimento dell’attestato di qualificazione energetica (a
breve sostituito dall’attestato di
certificazione
energetica) saranno sempre di più. Con cadenza annuale sarà,
infatti, obbligatorio corredare il contratto di compravendita o
locazione dell’attestato di certificazione energetica le seguenti
costruzioni:
- dall’1 Luglio 2007: tutti gli edifici (nuovi e vecchi, interi)
la cui superficie utile risulta essere superiore a 1.000 mq;
- dall’1 Luglio 2008: tutti gli edifici (nuovi e vecchi, interi)
di qualsiasi superficie utile;
- dall’1 Luglio 2009: tutti gli edifici o singoli porzioni di
edifici, di nuova o vecchia costruzione e di qualsiasi superficie
utile.
Nel frattempo che le nuove disposizioni stanno entrando in vigore,
arrivano le prime critiche. In un convegno organizzato da
Assimpredil-Ance il 12 marzo scorso, è stato fatto il punto
sugli ultimi decreti riguardanti il mondo delle Costruzioni.
Evidenziamo l’intervento dell’Assessore all’Ambiente della
Provincia di Milano Bruna Brembilla che, partendo dalla
constatazione dell’inefficienza energetica del nostro Paese il cui
fabbisogno energetico è assorbito per il 40% circa dal civile, ha
evidenziato una perplessità quantomeno verosimile, ossia: “Dal
momento che le Regioni hanno la possibilità di dettare le loro
regole e queste potranno diventare, come sembra di capire, ancora
più restrittive rispetto a quelle nazionali mi chiedo non si corre
il rischio di imporre dei requisiti minimi così elevati da
vanificare ogni sforzo per stimolare la competitività nel mercato
delle costruzioni?” L’Assessore Brembilla ha parlato, inoltre, dei
veri paradigmi che dovrebbero essere messi in risalto nel
cambiamento energetico del nostro Paese e di cui vogliamo
evidenziare i seguenti:
- un miglioramento delle competenze tecniche all’interno di tutta
la filiera, da chi progetta a chi realizza, da chi controlla a chi
propone;
- una maggiore informazione verso il pubblico, verso chi acquista
il prodotto edilizio che deve avere gli strumenti per capire quale
è la differenza tra un edificio poco efficiente ed un edificio
efficiente, che deve essere messo in grado di fare una scelta.
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