Il
secondo decreto correttivo del Codice dei Contratti di
cui al D.Lgs. n. 163/2006 incassa il primo “
NO” della
Conferenza delle Regioni che aveva posto al punto dell’ordine del
giorno “Parere sullo schema di decreto legislativo recante
disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 12
aprile 2006, n.163, recante Codice dei contratti pubblici relativi
a lavori,servizi e forniture, in attuazione delle direttive
2004/17/CE e 2004/18/CE.”
Con la bocciatura del secondo decreto correttivo continua, dunque,
il braccio di ferro tra il Governo e e le Regioni e l’oggetto del
contendere riguarda, in primo luogo, la
revisione delle
competenze, contenuta nell’articolo 4.
Le Regioni, infatti, chiedono che il problema sia esaminato e
risolto senza attendere il verdetto della Corte costituzionale, il
cui intervento è stato richiesto dalle stesse autonomie che
impugnarono il D.Lgs. n. 163/2007 all’indomani della sua
approvazione e che è atteso per il 23 ottobre 2007. La proposta
delle Regioni non ha trovato d’accordo il Ministro delle
Infrastrutture Antonio Di Pietro, che, comunque, ha dichiarato di
essere disposto a recepire altre modifiche; il Ministro ha, anche,
rifiutato l’ipotesi di rinviare l’esame del provvedimento. Da
queste scaramucce iniziali nasce, quindi, la decisione da parte
delle Regioni di esprimere un parere negativo, subordinandolo al
recepimento delle proprie proposte di revisione che sono “soltanto”
137. Ma oltre al problema legato la revisione delle competenze, le
Regioni vogliono, anche, la riscrittura del regolamento di
attuazione, prevista dall’articolo ….. del Codice stesso e chiedono
che l’iter di approvazione includa il parere della Conferenza; le
regioni contestano, anche, le correzioni relative alla procedura
negoziata. Dopo il parere negativo delle Regioni (o positivo a
condizione che vengano recepiti tutti gli emendamenti dalle stesse
presentati) il provvedimento dovrebbe continuare il suo iter con
l’esame da parte delle Commissioni parlamentari. Staremo a vedere
come si concluderla vicenda ma crediamo che alle prime due proroghe
che, di fatto hanno rinviato l’entrata in vigore di alcune norme
del codice all’1 agosto 2007 ne seguirà un’altra rendendo sempre
più complessa la vicenda.
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