In risposta alle proposte di modifica al codice degli appalti
pubblici contenute nel D.Lgs. 163/2006 avanzate dalle regioni e
dalle province autonome nella riunione tecnica dello scorso 27
Febbraio, il Ministero delle Infrastrutture ha espresso il suo
parere attraverso una lettera inviata il 13 Marzo che esamina le
137 proposte delle regioni e delle province autonome.
In particolare, il documento della conferenza unificata inviato al
Ministero aveva come scopo principale quello di ampliare i margini
di applicabilità della normativa regionale, ammettendo la
possibilità di poter disciplinare una determinata materia anche
difformemente alle norme nazionali contenute nel codice, ma nel
rispetto dei principi fondamentali che in esso sono contenuti.
Ampliando tali margini, le stazioni appaltanti avrebbero potuto
disciplinare i “profili organizzativi relativi alle fasi delle
procedure dell’affidamento nell’ambito della propria autonomia
normativa”.
In merito a queste richieste, il Ministero delle Infrastrutture ha
ritenuto opportuno rimandare alla pronuncia di legittimità
costituzionale della Consulta, che si attende per la fine di
Ottobre del 2007. In merito ad altre richieste, il Ministero, nel
documento del 13 Marzo scorso, ritenendo le stesse non di
competenza esclusiva , si è dichiarato disponibile a considerarle,
valutandole insieme ai Ministeri dell’economia e del Lavoro.
Ma fra le proposte più interessanti della Conferenza, di diretta
competenza del Ministero stesso, vi è sicuramente quella che
riguarda gli appalti integrati ed in particolare la ribassabilità
in sede di offerta dei costi di progettazione. Il Ministero ha
risposto in maniera definitiva, non ritenendo accettabile la
proposta che di fatto ridurrebbe importanza alla fase di
progettazione negli appalti pubblici di lavori. Nonostante il
Decreto Bersani, si è ritenuto che l’onorario per la fase di
progettazione non possa essere ribassato in sede di offerta. Viene,
inoltre, respinta anche la proposta di estendere le norme sulla
procedura negoziata per servizi e forniture sotto i 100.000 euro.
Il Ministero ha, inoltre, mantenuto l’obbligo,per esigenze di
certezza, di pubblicizzare sui quotidiani i bandi di progettazione
sotto i 100.000 euro, con interpello di almeno cinque soggetti; non
condividendo la proposta di sostituire la pubblicazione sui
quotidiani e sulla Gazzetta Ufficiale con quella sul portali delle
stazioni appaltanti.
Non è, infine, accolta la proposta di modificare la disciplina dei
lavori svolti dai privati a “scomputo” degli oneri di
urbanizzazione, rinviando la decisione della Corte di
Giustizia.
© Riproduzione riservata