Soprintendenze oberate di lavoro ed a corto di personale accorrete:
i Vostri pareri negativi daranno maggiore spazio al paesaggio!
Ecco il motto di Francesco Rutelli, leader politico della sinistra,
oggi ministro dei beni culturali.
Dopo avere indicato una strategia di salvaguardia del paesaggio,
passa alla fase operativa con sei interventi su altrettante realtà
sottoposte a vincolo.
L’obiettivo è quello di fermare lo scempio esistente, radendo al
suolo gli ecomostri esistenti e stimolando i poteri locali ad
un’amministrazione responsabile del territorio.
Non dovranno esistere, quindi, situazioni come quella di Alimuri,
sulla costa di Vico Equense, dove ad un passo dal mare sorge uno
scheletro in cemento armato di un albergo la cui costruzione risale
ai lontani anni ’60. A causa della debolezza dei vincoli di quei
tempi, infatti, tutto o quasi era concesso; soltanto il buon senso
delle amministrazioni ha bloccato la realizzazione dell’opera in
itinere: ad oggi è importante anche la sua totale demolizione.
Altrettanto si farà a Gravisca, sul lido di Tarquinia, dove
sull’area archeologica vennero iniziati tre edifici dei quali uno
ancora oggi posa proprio sugli scavi. Anche in questo caso, è in
fase avanzata il processo di demolizione.
Parallelamente, inoltre, segue il processo di prevenzione.
Sul lago di Caviate, occorre alla soprintendenza locale dire di no
all’albergo ad otto piani in previsione unitamente al porto da 350
posti barca; come a Mentana, sui luoghi della battaglia tra i
garibaldini e le truppe pontificie francesi è stata proposta una
variante al piano regolatore da destinare ad edilizia
residenziale.
Numerose altre situazioni analoghe fanno tremare: ad ognuno di noi
è chiesto di mettere in moto la propria coscienza per evitare
inutili richieste su progetti dei quali si è già a conoscenza del
terribile impatto ambientale che genererebbero.
Il paesaggio non ha voce se non quella di chi, nel bene e nel male,
vuole esprimere la sua opinione di riguardo.
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