Incremento complessivo dell’1,3%: questo il rapporto sull’andamento
dei prezzi degli immobili nel 2006 presentato a Roma lo scorso 19
aprile.
Secondo il rapporto dell’Osservatorio del mercato immobiliare
dell’Agenzia del territorio, infatti, il 2006 si posiziona in linea
con il trend di crescita degli anni precedenti, segnando, però, un
calo delle vendite dovuto ai tassi ed ai mutui che gravano sui
prezzi degli immobili.
Il calo delle vendite è costante in numerosi settori, dal terziario
al commerciale: soltanto il mercato residenziale, con una
percentuale pari all’1,4% e quello degli immobili pubblici e delle
categorie speciali, con una percentuale del 2,2%, inverte la
tendenza.
Seppur positivi, però, i dati riscontrano una crescita molto lenta
ed il fattore principale, secondo l’Osservatorio, è quello
dell’enorme peso dei mutui che grava sugli importi degli immobili
in modo sostanziale.
I capoluoghi di provincia sono quelli che risentono di più di
questa situazione, con un crollo delle compravendite fino ad una
percentuale del 10%. Così a Roma, a Milano, a Napoli.
Incrementi dei prezzi e mutui esagerati, quindi, confermano la
tendenza ad investire nei comuni minori il cui mercato immobiliare
registra a dicembre un aumento del 2,5% sull’anno precedente,
compensando il calo medio degli acquisti nei capoluoghi.
Continua anche la flessione nel settore del terziario: Roma e
Napoli risentono della diminuzione delle vendite.
Secondo Gianni Guerrieri, direttore dell’Osservatorio, “sul settore
commerciale hanno influito i movimenti degli anni precedenti in cui
si è fatta scorta di immobili sotto effetto degli sconti
fiscali”.
L’analisi fatta dall’Osservatorio, poi, cerca di tracciare delle
linee di fatto: anche il decreto Visco-Bersani ha avuto, in questa
situazione, il suo importante peso, provocando una grossa
contrazione nello scorso mese di settembre (-7,4%).
Per il momento non c’è pericolo di crollo dei prezzi. Secondo
Guerrieri, infatti, “il nostro è un sistema fondamentalmente
diverso da quello Usa dove il problema sono i mutui. In Italia il
problema è semmai che a questi prezzi un’intera fascia della
popolazione che è in affitto non ha accesso al mercato.
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