Prestazioni professionali Gratuite, il CNAPPC chiede il ritiro del bando del Comune di Catanzaro

01/03/2016

Com'era prevedibile, non sembra destinato a placarsi il clamore mediatico creatosi attorno al bando del Comune di Catanzaro (leggi articolo) che ha previsto di costituire uno staff tecnico per la redazione del Piano Strutturale Comunale (P.S.C.), ricorrendo ad apporti professionali esterni prestati a titolo gratuito a favore dell'Ente.

L'argomento ha già ricevuto la condanna di Ordini professionali e Sindacati (leggi articolo) anche in riferimento alla deliberazione della Corte dei Conti che ha dato il via libera al bando affermando che nonostante la gratuità, l'indiretto vantaggio discendente dall'aver conseguito uno specifico incarico professionale, concorre ad accrescere il prestigio professionale e la notorietà da parte del progettista.

Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha condiviso ed appoggiato la protesta formulata dall'Ordine degli Architetti della Provincia di Catanzaro e richiesto al Comune di ritirare il bando. "E' estremamente grave, impraticabile e insostenibile - afferma il CNAPPC - che i progettisti incaricati dovranno redigere a titolo gratuito lo strumento urbanistico della città: ciò non riguarda soltanto il sacrosanto diritto a vedere  adeguatamente remunerata ogni prestazione professionale, così come sancito da Costituzione e Codice Civile, ma, più in generale pone una questione profonda rispetto alla destinazione e alla qualità delle opere pubbliche realizzate nel nostro Paese”.

Ma non solo - continua la nota degli Architetti - senza entrare nel merito dei tanti principi giuridici che questa procedura andrebbe a ledere e al di là del discutibilissimo parere della Corte dei Conti secondo il quale le amministrazioni pubbliche potrebbero senza alcuna remora richiedere lavori gratuiti a soggetti ansiosi di autopromuoversi, risulta ancora più grave il mancato controllo e riconoscimento della qualità progettuale - perché di questo si tratta -  che ha ed avrà come diretta conseguenza la compromissione dei requisiti di efficienza ed efficacia a cui deve tendere l'azione pubblica dal punto di vista dei risultati e dei controlli, tanto più importanti in un settore così delicato come quello della pianificazione urbanistica”.

Che la protesta degli architetti - termina il CNAPPC - non rappresenti una posizione corporativa è testimoniato dal fatto che essa sia stata condivisa anche dagli altri Ordini professionali operanti nella città di Catanzaro (ingegneri, architetti, geologi, geometri, periti industriali, agronomi e forestali, commercialisti): si tratta, invece, della necessità di tornare al rispetto delle regole affinché la comunità possa usufruire di opere pubbliche utili, ben progettate e ben realizzate che ci auguriamo il Comune, tornando sui suoi passi, voglia garantire anche ai cittadini di Catanzaro”.

A cura di Ing. Gianluca Oreto



© Riproduzione riservata