“Il parlamento deve assumersi la responsabilità di fare la
riforma”. A parlare è Pierluigi Mantini, relatore presso la
commissione giustizia e attività produttive di Montecitorio.
Basta attendere oltre: è giunto il momento di concretizzare la
riforma delle professioni, facendo chiarezza su tariffe
professionali, su associazioni di categoria e su tanto altro.
Se da un lato la via appare molto chiara, dall’altro percorrerla
non è altrettanto semplice, anche perché in due mesi (marzo e
aprile) si sono riusciti a fare soltanto quattro incontri che,
quindi, hanno impantanato l’iter della riforma.
Lo scorso luglio, con le liberalizzazioni, si era alzato un
polverone che aveva coinvolto anche le professioni: ad oggi,
invece, tutto sembra navigare in acque di calma apparente, quella
calma che di certo non porta cose nuove.
Il Colap ha già raccolto 35mila firme per sostenere il disegno di
legge Mastella, ma questo non è bastato per portare avanti la
questione: ora servono azioni concrete.
Lo scenario che si presenta ad oggi pone il Cup con il proprio
progetto di iniziativa popolare da un lato, il Colap che pressa per
portare avanti la riforma Mastella, le associazioni di
Assoprofessioni più ottimiste circa i risultati: ma come procede il
ddl Mastella?
L’orientamento è quello di arrivare ad una proposta unificata, un
disegno di legge quadro che riduca in primis le deleghe allo
stretto necessario, che accorpi gli ordini attraverso le figure
professionali simili tra loro e che riconosca le nuove professioni
che abbiano una piena autonomia nel campo sociale ed
organizzativo.
Non mancherà il tirocinio giovanile, la pubblicità professionale ed
i minimi tariffari.
Il testo sarà reso noto entro la fine del mese di giugno e, quindi,
scavalcherà la proposta Mastella per approdare ad una soluzione
condivisa da più parti.
Le prossime audizioni sono previste per il prossimo 31 maggio e da
quel momento in poi occorrerà mettere nero su bianco alla riforma
che, sarà completa.
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