L’VIII Commisione (Ambiente, Territorio e Lavori pubblici) della
Camera dei Deputati ha approvato lo scorso 29 maggio una una
risoluzione che riunisce due precedenti risoluzioni presentate dai
deputati Ermete Realacci e Franco Stradella.
Il sottosegretario Luigi Meduri esprime l'orientamento favorevole
del Governo sulla proposta di testo unificato delle due
risoluzioni, auspicando che essa riprenda gli elementi emersi a
seguito del lavoro istruttorio svolto in attuazione della legge n.
9 del 2007 e, in particolare, nell'ambito del tavolo di
concertazione generale sulle politiche abitative.
La Risoluzione approvata premettendo, tra l’altro che:
- una strategia organica destinata alla politica per la casa
rappresenta una vera e propria priorità nazionale;
- il mercato immobiliare italiano è caratterizzato dalla scarsità
di alloggi in affitto e l'edilizia sociale è particolarmente
danneggiata e scoraggiata da una fiscalità non adeguata alle reali
necessità;
- occorre ripristinare un flusso di finanziamenti al settore
dell'edilizia residenziale pubblica che sia continuo e
costante;
- la legge n. 9 del 2007 prevede il rilancio della politica
abitativa, chiedendo ai comuni ed alle regioni di contribuire alla
predisposizione di un piano straordinario pluriennale per
l'edilizia sovvenzionata e agevolata e prevedendo un programma
nazionale di edilizia residenziale pubblica, predisposto da parte
del Governo sulla base delle indicazioni emerse in un tavolo di
concertazione sulle politiche abitative, destinato a contenere gli
obiettivi e gli indirizzi di carattere generale per la
programmazione regionale di edilizia residenziale pubblica, nonché
proposte normative in materia fiscale e per la normalizzazione del
mercato immobiliare;
impegna il Governo:
- ad adottare, in piena sintonia con le regioni e le autonomie
locali e nel rispetto delle rispettive competenze, i necessari
interventi programmatici e attuativi in materia di politica della
casa, anche sulla base degli elementi emersi a seguito dei lavori
del tavolo di concertazione previsto dalla legge n. 9 del 2007,
assicurando una costante informazione del Parlamento, anche oltre
la prevista trasmissione del relativo programma alle Camere per
l'espressione del parere delle competenti Commissioni
parlamentari;
- a far sì che il prossimo documento di programmazione economica
e finanziaria indichi una strategia organica destinata alla
politica per la casa, volta a rilanciare il mercato della
locazione, ad offrire opportunità per il recupero e la
riqualificazione del patrimonio edilizio e per la sua efficienza
energetica, garantendo inoltre un correlato impegno da parte del
Governo al perseguimento – entro un arco temporale certo e definito
- dei relativi obiettivi, secondo le linee di indirizzo indicate in
premessa e ripristinando un flusso costante di finanziamenti
statali per i richiamati interventi;
- a lavorare sulla materia delle agevolazioni fiscali e
urbanistiche, nonché delle agevolazioni creditizie per operatori ed
utilizzatori dell'housing sociale, anche in modo da aumentare
l'offerta di alloggi in locazione a canone concordato mediante una
ridefinizione della fiscalità immobiliare che comporti maggiori
agevolazioni per i proprietari che affittano secondo le modalità
del canale agevolato ai sensi della legge n. 431 del 1998,
unitamente a benefici fiscali a favore degli inquilini; in questo
ambito, a valutare anche il sostegno a speciali programmi di
edilizia abitativa posti in essere dalle imprese in favore dei
propri dipendenti, nonché il possibile superamento del pagamento
dell'ICI per gli immobili di edilizia residenziale pubblica a
carico delle aziende territoriali;
- ad assumere iniziative volte ad incrementare, di conseguenza,
il «Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in
locazione», come strumento di base per il riequilibrio delle
distorsioni esistenti nel settore abitativo e a individuare le
risorse necessarie a realizzare gli obiettivi indicati nel
Documento di programmazione economica e finanziaria;
- a promuovere adeguate iniziative in sede di Unione europea per
la definizione, al pari di altri settori, di progetti di
finanziamento dell'edilizia residenziale pubblica;
- a favorire il rapido utilizzo - per l'edilizia pubblica
sovvenzionata e agevolata - di quota parte del consistente
patrimonio immobiliare demaniale, detenuto da enti statali o
territoriali, in qualunque forma giuridica costituiti, mediante
procedure e accordi specifici tra Agenzia del demanio ed enti
territoriali o altri soggetti interessati;
- a valutare, in questo quadro, ogni possibile iniziativa che
semplifichi la destinazione di immobili del demanio militare al
soddisfacimento di esigenze abitative, favorendo i processi di
recupero e riqualificazione dei medesimi immobili, anche mediante
specifici accordi con il Ministero della difesa.
Nella Risoluzione viene, anche, precisato, che:
- occorre, andando anche oltre la legge 9/2007, che siano
definiti, accanto a interventi di settore, anche strategie di ampio
respiro, coinvolgendo le regioni e gli enti locali e rispettandone
le competenze, in un'ottica che privilegi l'utilizzo del patrimonio
esistente rispetto alle politiche di continuo sfruttamento del
territorio;
- i lavori istruttori del tavolo di concertazione creato in
attuazione della legge n. 9 del 2007 sono sostanzialmente conclusi
ed è, pertanto, giunto il momento di procedere oltre e di
affrontare con coraggio e incisività il tema delle politiche
abitative e della casa, anche mediante la riforma degli strumenti
di edilizia residenziale pubblica, l'introduzione di modelli
innovativi di collaborazione tra pubblico e privato, puntando
all'accreditamento degli operatori dell'alloggio sociale e ad una
fiscalità di vantaggio che incentivi la promozione di nuovi
strumenti finanziari finalizzati ad aumentare l'offerta di alloggi
in locazione a canone concordato, nonché l'estensione della
detraibilità delle locazioni a tutte le tipologie contrattuali, e
non solo a quelle relative agli affitti per gli studenti,
innalzandone il limite massimo
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