Consolidamento di una chiesa priva di fondazioni con micropali precaricati

14/03/2017

Intervenire su edifici di culto che hanno subito cedimenti e necessitano di consolidamenti in fondazione, è spesso delicato in quanto vengono richiesti interventi rapidi e poco o per nulla invasivi.

La tipologia di intervento da adottare può variare in funzione delle caratteristiche costruttive ed in particolare della tipologia fondale su cui andiamo ad intervenire. Naturalmente l’assenza di fondazioni può costituire una problematica in più soprattutto se intende intervenire con tecniche attive che permettano almeno in parte di recuperare il cedimento differenziale.

SYSTAB, società specializzata in consolidamenti con tecniche non invasive (pali precaricati e resine a lenta espansione) ha recentemente operato su una chiesa in provincia di Parma. L’intervento in oggetto è particolare in quanto si tratta della tecnologia dei Pali Precaricati applicata ad un edificio privo di fondazioni in c.a. I micropali precaricati SYSTAB sono pali modulari in acciaio S355J2 infissi a pressione con martinetti idraulici, sfruttando il contrasto della struttura stessa.

IL DISSESTO

Si tratta del cedimento differenziale di un angolo della Chiesa di Coloreto a Parma. Negli ultimi tempi il dissesto era peggiorato rapidamente con gravi lesioni passanti che avevano preoccupato i Parrocchiani ed i Tecnici incaricati. Inoltre un saggio eseguito sull’angolata incriminata, aveva evidenziato la totale assenza di fondazioni ed un piano di posa della muratura estremamente superficiale. I consulenti tecnici della Parrocchia erano interessati ad un intervento rapido e meno invasivo possibile ma che consentisse di precaricare i pali e per quanto possibile di recuperare parte del cedimento con un intervento d’urgenza sull’angolo che sarebbe stato seguito da un consolidamento più generale dell’intera struttura.

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L’INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO DELLE FONDAZIONI

Normalmente i pali precaricati SYSTAB vengono installati fissando direttamente le piastre d’acciaio alla fondazione e sfruttandole per impostarvi i martinetti idraulici necessari all’infissione dei pali; in questo caso, vista l’assenza di un cordolo in c.a. è stato necessario procedere con una variante che consentisse però di mantenere tutti i vantaggi di questa tecnologia attiva di consolidamento.

Si è quindi proceduto con la realizzazione di un cordolo in c.a. affiancato alla muratura esistente ed opportunamente collegato ad essa mediante tasche; nelle armature del cordolo sono stati predisposti e solidarizzati degli speciali tubi camicia, in sostanza dei bypass che forniranno il supporto e la guida per la successiva infissione dei micropali di diametro 76mm.

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Avvenuta la maturazione del getto di cemento, dopo circa 4 settimane si è potuto procedere all’effettivo consolidamento con pali, impostando i martinetti idraulici SYSTAB direttamente sulla testa dei tubi camicia. In pratica i cordoli di collegamento e la struttura muraria realizzano, di fatto, la struttura di contrasto che consente l’infissione in profondità della batteria di elementi fino al raggiungimento della profondità stabilita da progetto e/o del valore di pressione corrispondente alla portata richiesta. Nel caso specifico i micropali sono stati spinti fino alla profondità media di 8 metri.

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Il collegamento finale dei pali ai cordoli di collegamento è poi avvenuto mediante saldatura sfruttando gli stessi tubi-camicia predisposti nei cordoli (in alternativa è possibile eseguire lo stesso con una bullonatura, secondo necessità).

Prima del collegamento finale è stato possibile applicare carichi superiori a quelli d’esercizio con conseguente inibizione del cedimento primario post-collegamento ed in pratica annullando ogni rischio di assestamento indesiderato.

Il consolidamento con micropali precaricati è quindi possibile con questa tecnologia, anche su strutture prive di fondazioni mantenendo gli svariati vantaggi che lo caratterizzano rispetto alle tradizionali tecniche di palificazione:

  • tempi di realizzazione rapidi
  • non produce materiale di risulta
  • la portata di ogni singolo palo viene collaudata
  • l’infissione non produce vibrazioni
  • precarico per l’annullamento dei cedimenti primari
  • se la struttura lo consente, è possibile il recupero di cedimenti e il sollevamento fondazioni anche di considerevole entità.

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Predisposto il cordolo, l’intervento di palificazione ha richiesto 1 sola giornata di lavoro.

Guarda il video delle tecniche SYSTAB su http://www.systab.it/pali-precaricati-systab/



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