Entro fine agosto, le imprese che competeranno nel mercato
dell’energia elettrica dovranno fornire, nelle fatture e nel
materiale promozionale inviato ai propri clienti finali, le
informazioni sulla composizione del mix energetico utilizzato per
la produzione dell'energia elettrica fornita nell'anno precedente e
indicare le fonti informative disponibili sull'impatto ambientale
della produzione, secondo modalità definite con decreto del
Ministro dello sviluppo economico, sentito il Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, su proposta
dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas.
Il Senato, nella seduta dello scorso 17 luglio 2007, ha approvato
alla sesta votazione e con 150 voti a favore e 130 contrari, il
Decreto-legge 18 giugno 2007, n. 73 con il nuovo titolo
“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18
giugno 2007, n. 73, recante misure urgenti per l'attuazione di
disposizioni comunitarie in materia di liberalizzazione dei mercati
dell' energia”.
Le principali modificazioni in sede di conversione sono:
- il comma 3 è sostituito dal seguente: 3. Per
garantire le disposizioni comunitarie in materia di servizio
universale, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas indica
condizioni standard di erogazione del servizio e definisce
transitoriamente, in base ai costi effettivi del servizio, prezzi
di riferimento per le forniture di energia elettrica ai clienti di
cui al comma 2 e per le forniture di gas naturale ai clienti
domestici, che le imprese di distribuzione o di vendita,
nell’ambito degli obblighi di servizio pubblico, comprendono tra le
proprie offerte commerciali contemplando anche la possibilità di
scelta tra piani tariffari e fasce orarie differenziati. È fatta
salva l’adozione, ai sensi dell’articolo 1, comma 375, della legge
23 dicembre 2005, n. 266, con decreto del Ministro dello sviluppo
economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle
finanze e il Ministro della solidarietà sociale, entro il termine
di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto, di misure volte a tutelare utenti
in particolari condizioni di salute o di svantaggio economico. Sono
altresì fatti salvi i poteri di vigilanza e di intervento
dell’Autorità a tutela dei diritti degli utenti, anche nei casi di
verificati e ingiustificati aumenti dei prezzi e alterazioni delle
condizioni del servizio per i clienti che non hanno ancora
esercitato il diritto di scelta.
- dopo il comma 6 è aggiunto il seguente: 6-bis.
Al fine di favorire la liberalizzazione del mercato dell’energia e
lo sviluppo del mercato dei servizi energetici, con propri
regolamenti il Ministro dello sviluppo economico, di concerto con
il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare,
semplifica le procedure per l’accesso da parte delle pubbliche
amministrazioni a finanziamento tramite terzi e ne favorisce il
ricorso a servizi energetici volti all’efficienza energetica, senza
nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».
Come ammesso dal capogruppo dell’Ulivo in commissione ambiente, il
Senatore Francesco Ferrante: “Abbiamo migliorato il decreto legge
prevedendo questo indirizzo sul risparmio energetico che nella
versione iniziale non c’era. Quanto previsto dai due emendamenti
significa innanzitutto garanzia di trasparenza, libertà di scelta e
risparmio economico per i cittadini/clienti, ma anche promozione
delle fonti pulite e incentivi all’uso razionale dell’energia.
Condizioni queste indispensabili in un mercato davvero libero e
concorrenziale e importanti per un Paese come l’Italia in forte
ritardo rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas
serra”.
Diverso il parere dalla sponda, il Senatore di An Giuseppe
Valditaria sottolinea come: “Governo e maggioranza hanno sbattuto
la porta in faccia a 100mila imprese artigiane che operano nel
settore post-contatore che ora rischiano di essere messe fuori
gioco, costrette a chiudere o ad essere assorbite dai grandi
gruppi. Con la legge Bersani sull’Energia si toglie alle grandi
imprese, che si occupano di distribuzione e vendita dell’energia,
qualsiasi limite per la fornitura di servizi anche nel
post-contatore. L’aula di Palazzo Madama ha respinto l’emendamento
da me presentato per tutelare le imprese artigiane ed evitare
situazioni di sostanziale monopolio in linea con l’odg approvato
all’unanimità alla Camera. Anziché difendere la rete diffusa della
nostra produzione artigianale, la Sinistra ha scelto la difesa dei
privilegi dei grandi gruppi e il governo ha confermato di ritenere
gli ordini del giorno soltanto carta straccia”.
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