Rallenta il settore immobiliare in Lombardia. E' questo il dato che
emerge per quanto concerne le compravendite in Lombardia, ossia in
quella regione che, anticipando di due anni le norme statali, ha
emanato una normativa che l'ha resa subito virtuosa rispetto alle
altre regioni d'Italia in materia di certificazione energetica, ma
che ha generato forte imbarazzo tra gli addetti ai lavori, che
hanno constatato particolari differenze concettuali tra le norme
regionali e quelle statali, in particolare nelle definizioni e
nelle date di applicazione.
Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale (DLgs 192/2005 e
DLgs 311/2006) dal 2 febbraio scorso agli atti di compravendita di
interi fabbricati o loro porzioni di nuova costruzione o oggetto di
ristrutturazione (con permesso di costruire o dia presentata dopo
l'8 ottobre 2005) deve essere allegato l'attestato di
qualificazione energetica e nel caso questo non si verificasse il
contratto dovrebbe essere ritenuto nullo. Mentre, dall'1 luglio
scorso lo stesso provvedimento vale per interi edifici di nuova o
vecchia costruzione la cui superficie utile risulta essere
superiore a 1.000 mq.
Al contrario di come avviene in tutto il resto d'Italia, in
Lombardia, la normativa regionale, prevede che l'attestato di
qualificazione energetica debba essere allegato all'atto di
compravendita in caso di interi fabbricati o loro porzioni di nuova
costruzione o oggetto di ristrutturazione dall'1 di settembre 2007
in poi. Inoltre, dall'1 settembre 2007, l'attestato di
certificazione energetica deve essere allegato al rogito in caso di
trasferimento a titolo oneroso dell'intero immobile costruito o
ristrutturato in qualunque tempo.
Appare evidente che una disciplina regionale non può influire sul
regime civilistico di circolazione dei fabbricati ed allo stesso
tempo è indubbio che la definizione di "intero edificio" possa
portare a qualche complicazione che freni gli addetti ai lavori.
Non è chiaro infatti se il concetto di intero edificio possa essere
applicato in alcuni casi quali la vendita di villette a schiera o
vendite contestuali di singole porzioni di un fabbricato la cui
somma vale l'intero edificio.
Si rende, dunque, necessario un intervento o della regione o dello
stato, che dia un chiarimento definitivo ai dubbi che tormentano
gli addetti del mercato immobiliare lombardo, al fine di consentire
loro una corretta applicazione della legge.
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