Dallo scorso 17 settembre è legge a tutti gli effetti e il governo
regionale intende fare tutto il possibile perché sia applicata nel
migliore dei modi, difendendone il contenuto profondamente
innovativo ma anche sostenendo tutti i soggetti che dovranno
garantirne l'attuazione. Ed è con questo obiettivo che nella
riunione di questo pomeriggio la giunta regionale ha approvato una
circolare che contiene dettagliate indicazioni e chiarimenti in
relazione alla legge 38/2007, cioè alla legge regionale sugli
appalti.
“Una legge - spiega il presidente Claudio Martini - che è
tale a tutti gli effetti a prescindere dalla decisione del governo
di impugnarla e anche una legge che entra in una materia delicata e
complessa e che indubbiamente richiede cambiamenti anche faticosi
nei comportamenti sia degli enti pubblici che degli imprenditori.
Ma noi non siamo tra coloro che fatta una legge si disinteressano
di quello che succede dopo. Intendiamo impegnarci fortemente perché
ne sia salvaguardato l'impianto coraggioso e innovativo,
soprattutto per quanto riguarda gli aspetti relativi alla
regolarità e alla sicurezza del lavoro. Tuttavia siamo ben
consapevoli che questo si raggiungerà solo con la massima
concertazione con tutti i soggetti interessati, strada peraltro
percorsa fin dall'inizio, e anche con il buon senso che ci
permetterà di avviare con tempi e procedure diverse le varie
disposizioni, così come previsto dalla stessa legge”.
Su quest'ultimo punto si sofferma anche Federico Gelli:
“Sostanzialmente le disposizioni della legge si possono dividere in
tre gruppi - spiega il vicepresidente, che ha portato la circolare
all'approvazione della giunta - Ci sono norme da applicare alla
data di entrata in vigore della legge regionali, altre la cui
applicabilità è subordinata all'adozione di ulteriori atti della
legge regionale, altre ancora la cui attuazione è demandata agli
stessi soggetti che dovranno fare gli appalti. Ed è importante
ricordare che tra tutti i punti oggetto del ricorso alla Corte
Costituzionale rientra nel primo gruppo – quello delle disposizioni
da applicare subito – solo la normativa sul subappalto. Che è
effettivamente cosa di grande rilievo, ma su cui già nelle prossime
settimane conosceremo l'orientamento della Corte
costituzionale”.
Il 23 ottobre, infatti, i giudici della Corte Costituzionale si
pronunceranno sul ricorso presentato a suo tempo dalle regioni,
Toscana compresa, sul Codice degli appalti. Il giudizio riguarderà
anche la materia del subappalto e anticiperà almeno di un anno e
mezzo l'orientamento della Corte sulla legge toscana.
Nel frattempo proseguirà il lavoro di concertazione insieme agli
enti locali e agli soggetti interessati all'applicazione della
legge, con una riunione programmata già per la prossima
settimana.
Fonte: www.regione.toscana.it
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