Nella
Finanziaria 2008, in discussione al Senato già dal 3
ottobre scorso, con l’articolo 2, comma 11, sono
prorogate per
gli anni 2008, 2009 e 2010 , nei limiti di 48.000 euro per
unità immobiliare, ferme restando le altre condizioni ivi previste,
le
agevolazioni tributarie in materia di recupero del patrimonio
edilizio relative:
a) agli interventi di cui all’articolo 2, comma 5, della legge 27
dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni, per le spese
sostenute dal 1º gennaio 2008 al 31 dicembre 2010;
b) agli interventi di cui all’articolo 9, comma 2, della legge 28
dicembre 2001, n. 448, nel testo vigente al 31 dicembre 2003,
eseguiti dal 10 gennaio 2008 al 31 dicembre 2010 dai soggetti ivi
indicati che provvedano alla successiva alienazione o assegnazione
dell’immobile entro il 30 giugno 2011.
Allo stesso articolo 2 ma al comma 13 è precisato che le
agevolazioni fiscali spettano a condizione che il costo della
relativa manodopera sia evidenziato in fattura
Per quanto concerne, poi, l’
IVA agevolata, sempre
all’articolo 2 e precisamente al comma 12, l’agevolazione è
prorogata per gli anni 2008, 2009 e 2010, nella misura e
alle condizioni ivi previste, l’agevolazione tributaria in materia
di recupero del patrimonio edilizio relativa alle prestazioni di
cui all’articolo 7, comma 1, lettera b), della legge 23 dicembre
1999, n. 488, fatturate dal 1º gennaio 2008.
Per ultimo, sempre in tema di agevolazioni, con il comma 14
dell’articolo 2 viene precisato che le disposizioni di cui
all’articolo 1, commi da 344 a 347, della legge 27 dicembre 2006,
n. 296, si applicano, nella misura e alle condizioni ivi previste,
anche alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2010; vengono,
cioè,
esteso sino al 2010 lo sgravio del 55% per gli interventi
effettuati per conseguire il risparmio energetico.
Ed attività impiantistiche ed incentivi in Finanziaria 2008 sono i
temi che in questi giorni Cna installazioni pone alla propria
attenzione.
In particolare gli artigiani della Cna sono favorevoli
all'estensione fino al 2010 dello sgravio del 55% per gli
interventi di risparmio energetico.
Secondo
Guido Pesaro, responsabile Cna installazione e
impianti, infatti, "è estremamente importante che il governo
abbia inteso dare una forma più strutturale a questo incentivo
evitando di doverlo prorogare di anno in anno. Questa scelta
consentirà ai cittadini di poter usufruire degli sgravi senza
doversi preoccupare della loro reiterazione annuale."
"Al governo", continua Pesaro, "chiederemo di aumentare l'arco
temporale, attualmente limitato a tre anni, in cui il cittadino può
scegliere di portare in detrazione le spese sostenute, in quanto i
redditi più bassi, in sede di dichiarazione dei redditi, potrebbero
non avere la capienza necessaria a sfruttare interamente questa
opportunità".
Il rischio, quindi, è quello che la detrazione non possa essere
utilizzata in toto. La finanziaria, infatti, prevede lo sgravio del
55% per un massimo di 30 mila euro nel caso di sostituzione di
vecchie caldaie con caldaie a condensazione; tale importo si sposta
sui 60 mila euro in caso di sostituzioni di infissi, isolamento
delle pareti e installazione di pannelli solari ed arriva a 100
mila euro nel caso di riqualificazione energetica di tutto
l'edificio.
E' da sottolineare, inoltre, il fatto che secondo Cna installazione
impianti, si sarebbe potuto avere un abbassamento dei costi ed una
più facile gestione amministrativa. "Ci riferiamo" dice Guido
Pesaro, "all'idea di eliminare per interventi minori l'obbligo del
beneficiario dello sgravio di richiedere a un tecnico abilitato
l'attestato di certificazione energetica dell'edificio o
dell'appartamento".
Infine, ecco la fotografia delle imprese del settore
dell'impiantistica in Italia: 150 mila di cui 80 mila dedicati
all'elettricità e 60 mila alla termoidraulica ed al gas; l'analisi
dei dati effettuata nell'arco temporale 2000-2004 e diffusa da
Infocamere mette in evidenza che se da un lato c'è una progressiva
semplificazione delle forme giuridiche (aumentano esponenzialmente
le imprese societarie) dall'altro c'è una ulteriore frammentazione
del tessuto imprenditoriale poiché aumentano le imprese
individuali.
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