Finanziaria 2008: per il WWF Italia una manovra senza qualità ambientale

18/10/2007

Una manovra senza qualità ambientale, quella del 2008, che pur mantenendo e consolidando l'impegno esistente a tutela della natura, che comunque rimane marginale (i 584 milioni di euro dedicati, calcola il WWF, sono solo il 5% delle risorse della Finanziaria e il 3% del valore complessivo della Manovra), ha smarrito le proprie vocazioni innovative in campo energetico e nell'attuazione del Protocollo di Kyoto, continua, in assenza di Piani nazionali dell'energia dei trasporti e della mobilità, ad alimentare i fondi per le infrastrutture strategiche senza alcun intervento decisivo di selezione delle opere e controllo sui costi, e non interviene con decisione per la tutela e la valorizzazione della biodiversità.

Il WWF Italia rileva tra le note positive che:
  • nel settore dei trasporti e delle infrastrutture sia nel 2007 che nel 2008 vengono dedicate risorse importanti e necessarie a investimenti nella rete ferroviaria tradizionale (oltre 2.600 milioni di euro complessivamente nei 2 anni) e un'attenzione particolare alla mobilità urbana (582 milioni di euro nel 2008 per migliorare la qualità del trasporto pubblico e i servizi per i pendolari);
  • nel settore energetico vengono mantenute le disposizioni previste per promuovere l'efficienza energetica nelle abitazioni e cominciare ad impostare una politica fiscale in campo energetico;
  • nel settore della tutela della natura, che era stato umiliato nella XIV legislatura, vengono confermati e sensibilmente incrementati i finanziamenti previsti già nel 2007 (ad es. alle aree protette vengono destinati 72 milioni di euro, 3 milioni in più rispetto al 2007; alla difesa del suolo vengono destinati 265 milioni di euro, 65 milioni in più rispetto al 2007; alla difesa del mare 46 milioni di euro, oltre 5 milioni in più rispetto al 2007; alla bonifica dei siti inquinati 100 milioni di euro, 35 milioni in più rispetto al 2007).
Ma la Manovra 2008, osserva il WWF Italia, "mobilita" anche troppe nuove risorse per la realizzazione delle infrastrutture strategiche (4.500 milioni di euro, il 63% delle quali sono destinate, secondo l'Allegato Infrastrutture al DPEF 2008-2011, a strade e autostrade) e per finanziare il Sistema dell'Alta Velocità ferroviaria (1.300 milioni di euro, a cui si devono aggiungere i 200 milioni di euro di impegno quindicennale), mentre al comparto tradizionale della tutela ambientale (aree protette, difesa del suolo, difesa del mare, bonifiche dei siti inquinati, APAT, Convenzione di Washington per le specie a rischio di estinzione), nonostante l'aumento complessivo di 122 milioni di euro rispetto ai 462 milioni del 2007, dedica in questi due anni non più del 3% dell'ammontare dell'intera manovra, 584 milioni di euro su 18,5 miliardi, tra Finanziaria vera e propria e decreto legge fiscale connesso.

Tra i segnali più inspiegabili, anche nell'ottica del contenimento delle spese su cui è improntata la Manovra, c'è la scomparsa dei due Fondi istituiti presso il Ministero dell'Ambiente con la Finanziaria 2007, che avrebbero consentito politiche innovative nell'attuazione del Protocollo di Kyoto e nel campo della mobilità sostenibile: nella Manovra 2008 non c'è traccia né dei 200 milioni di euro del Fondo rotativo per l'attuazione del Protocollo di Kyoto, né dei 90 milioni del Fondo per la mobilità sostenibile (concepito, tra l'altro, per finanziare l'efficienza dei mezzi pubblici, incentivare l'intermodalità, costituire un sistema di incentivi e disincentivi per la mobilità sostenibile, finanziare i mobility manager e il car sharing), senza contare l'assenza di incentivi per l'acquisto di apparecchiature energetiche efficienti.

In campo energetico si propongono disposizioni discutibili:
  • il mantenimento, nell'art. 30 del Ddl, della possibilità di sovvenzionare con gli incentivi destinati alle fonti rinnovabili anche gli impianti tradizionali di cogenerazione già in attività e sanare in deroga entro tre mesi gli impianti autorizzati e in costruzione;
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  • la disposizione contenuta nell'art. 70 del Ddl (in cui si trovano uniti giovani laureati e gestione delle quote di emissione di gas serra), che regala quote d'allocazione per le centrali termoelettriche a carbone, il che si traduce in una rendita per tali impianti ai danni dei cittadini e dell'ambiente;
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  • la disposizione dell'art. 46 del DL 195/2007 che autorizza la costruzione di rigassificatori, anche senza il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dopo un nulla osta sul progetto preliminare, in assenza di una seria programmazione energetica.
Criticabili anche altre disposizioni contenute nella parte normativa del Ddl sulla Legge Finanziaria 2008:
  • all'art. 44 vengono assegnati al Ministero dell'Ambiente (e questo è positivo) 265 milioni di euro per Piani strategici nazionali per la mitigazione del rischio idrogeologico e misure di adattamento a seguito dei mutamenti climatici, senza però che si preveda di concordarli con le autorità di bacino/distretto;
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  • all'art. 45 si prevede di investire 50 milioni di euro l'anno (tra il 2008 e il 2010) per realizzare parchi urbani nei comuni a maggiore crisi ambientale al fine di ridurre le emissioni di Co2 e tutelare la biodiversità, mentre ancora non esiste una Strategia nazionale e misure specifiche per a tutela e la valorizzazione della biodiversità, come previsto dalla Convenzione internazionale sulla diversità biologica, ratificata dal parlamento italiano 13 anni fa, e dalla Commissione Europea.
"Dalla manovra 2008 - commenta Michele Candotti, segretario generale del WWF Italia - ci saremmo aspettati che si consolidasse e rinnovasse la tendenza all'innovazione in campo energetico, trasportistico e ambientale abbozzata nel 2007. Vogliamo ricordare che il WWF si aspettava almeno: a) in campo energetico e in attuazione del Protocollo di Kyoto, il coinvolgimento delle Regioni per condividere gli obblighi nazionali di riduzione delle emissioni climalteranti (nei trasporti e nei consumi civili) e misure sostanziali di riforma della fiscalità energetica per renderla coerente con gli obiettivi di Kyoto. Il WWF chiede un allegato ambientale che, anche attraverso una delega al Governo, getti le basi per una programmazione strategica anche di medio e lungo periodo; b) in campo trasportistico, la realizzazione di indagini approfondite sulla domanda di mobilità nelle varie aree del Paese, investimenti destinati al potenziamento delle reti esistenti che servono la mobilità a corto e medio raggio e misure che consentissero l'integrazione tra i vari strumenti di pianificazione; c) in campo ambientale, fondi finalizzati alla definizione e realizzazione di una strategia per la tutela e la valorizzazione della biodiversità nelle aree prioritarie e nei corridoi ecologici dove si concentra il patrimonio naturalistico del Paese, minacciato dal consumo del territorio e dai cambiamenti climatici, superando il semplice finanziamento ordinario delle aree protette".

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