Nel XIV rapporto sulla sostenibilità e la
qualità ambientale
delle città italiane di Legambiente e del Sole 24 ore
“Ecosistema Urbano 2008” la
città più sostenibile risulta
Belluno che rispetta il 74% degli indici, mentre la
bandiera
nera tocca a Ragusa in Sicilia con il 26,84%. La media
italiana, molto bassa, è del 50%. La cura e i miglioramenti delle
città sono lenti e aumentano le zone critiche.
“Le città italiane - commenta
Roberto Della Seta, presidente
nazionale di Legambiente - sono insostenibili, caotiche e
inquinate”. “Le nostre politiche ambientali urbane – prosegue -
spesso sono lontane dai modelli europei”.
Dal rapporto che stila una classifica di vivibilità, in base alle
politiche delle amministrazioni emergono una serie di
contraddizioni.
Isernia ha poco smog ma ricicla di meno.
Milano eccelle per trasporto pubblico ma ha l’aria
irrespirabile.
Torino è l’unica città che possiede quattro
fonti rinnovabili: solare termico, solare fotovoltaico, biomasse e
teleriscaldamento.
Bergamo è la città con più grande
estensione Ztl ma è sotto gli standard urbanistici con i suoi 9
metri quadrati di area a verde per abitante (standard rispettato in
sole 40 città italiane sulle 103 esaminate).
Belluno, la città “vincitrice”, vetta nella classifica
generale ma non brilla particolarmente in nessuno degli indicatori;
qualità dell’aria non proprio buona e quantità di ozono che in
certi periodi dell’anno supera la media. Rivela però ottime
prestazioni sui rifiuti. Ogni abitante ne produce 381 kg, contro i
481 dell’anno precedente e la raccolta differenziata è raddoppiata
passando dal 27% del 2006 al 55%. Mentre ci sono città che hanno
differenziare appena il 5% dei rifiuti, primato che tocca a Isernia
con l’1,8 %.
Con
record al negativo ci sono: Messina con meno di mezzo
metro quadro a testa di verde urbano, Torino per le polveri
sottili, Cosenza che disperde il 70% della sua acqua a causa della
rete idrica colabrodo. Molti capoluoghi di centro-sud senza piste
ciclabili, e a Nord senza isole pedonali (Bergamo, Viterbo, Rovigo,
Trapani). Altre senza Ztl (Crotone, Messina, Latina, Sassari).
Ragusa occupa la coda della classifica senza sostanziali progressi
dal 2003.
In controtendenza la crescita di certificazioni ambientali Iso
14001 che pongono l’Italia al quarto posto nel mondo per numero di
imprese certificate. “bisogna tornare a scommettere - ribadisce
Della Seta - su un’idea nuova di città. E tre grandi cantieri vanno
aperti urgentemente: mobilità, trasporto pubblico, e politica
energetica, veri motori di una crescita intelligente e salutare
della città”.
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