La telenovela continua!
Il Codice degli appalti continua ad essere modificato ed a perdere
alcuni pezzi!
Nella strada che lo conduce all’approvazione prevista per il giorno
24 marzo al Consiglio dei Ministri, sembra che il Codice abbia
avuto alcuni ritocchi, in verità, di fondamentale importanza e
precisamente:
- l’entrata in vigore non godrà del doppio binario annunciato
nella notizia del giorno 17 ma sarà unica, senza distinzione tra le
soglie, 60 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale
(art. 257);
- il tetto per i lavori in economia resta di 200.000 euro (art.
122);
- il tetto per i la licitazione privata semplificata resta di
750.000 euro (art. 123);
- viene inserita una norma moralizzatrice in merito alla
qualificazione delle imprese con la revisione straordinaria dei
certificati di esecuzione che devono essere confermati dalle
singole stazioni appaltanti e sui quali, successivamente, spetterà
all’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici effettuare
verifiche;
- scompaiono gli affidamenti diretti (art. 91) relativi alla
progettazione con gli affidamenti per importi al di sotto a 100.000
euro con gara informale con almeno cinque concorrenti ed
affidamenti per importi al di sopra di 100.000 euro effettuati con
gare del tipo soprasoglia;
- esclusione automatica delle offerte anomale (art. 124).
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