Il Consiglio dei Ministri nella seduta di Venersì 17 marzo 2006 ha
approvato definitivamente lo schema di decreto del Presidente della
Repubblica recante riordino del Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici.
Precedentemente il provvedimento aveva avuto il parere negativo
della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, era stato
esaminato dalla competenti commissioni della Camera e del Senato ed
aveva avuto il parere del Consiglio di Stato.
Il Consiglio, con la modifica introdotta dalla Commissione Ambiente
e Lavori Pubblici della Camera, è diviso in cinque sezioni,
distinte per materie e compiti, che si occupano di edilizia, opere
idrauliche, porti, dighe e impianti energetici, assetto del
territorio, norme tecniche.
Nella relazione allegata allo schema di DPR si legge che la
proposta di riordino scaturisce dalla necessità di una
rimodulazione in chiave funzionale ed organizzativa del massimo
organo tecnico consultivo dello Stato, per ridefinirne la struttura
e adeguarla alle variazioni delle competenze nel comparto di
riferimento, diversamente distribuite tra lo Stato centrale e le
autonomie locali.
Il Consiglio Superiore dei lavori pubblici, esprime pareri di
carattere obbligatorio sui lavori di competenza statale e di
carattere facoltativo sui progetti di lavori pubblici di competenza
di altre amministrazioni ed attraverso il servizio tecnico
centrale, cura l’elaborazione di norme tecniche in materia di
sicurezza delle costruzioni quali ad esempio le norme tecniche per
le costruzioni di cui al DM 14/09/2005.
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