Dopo che il Consiglio dei Ministri lo aveva approvato in via
definitiva in data 3 febbraio e lo aveva inviato alla Presidenza
della Repubblica per la definitiva approvazione e successiva
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, l Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi stoppa il decreto legislativo che
riordina quasi tutta la materia ambientale.
Nella lettera, il Presidente della Repubblica chiede spiegazioni
principalmente in merito al parere negativo espresso dalla
Conferenza Stato-Regioni ed al mancato passaggio del decreto
legislativo stesso dal Consiglio di Stato.
In verità la procedura della nota utilizzata dal Quirinale è del
tutto informale poiché a differenza delle leggi, per i decreti
legislativi non è prevista la possibilità che il Presidente della
Repubblica li rinvi al Parlamento.
Vale la pena ricordare che il decreto legislativo in argomento era
previsto dalla legge n. 308/2004, rappresenta una specie di Testo
unico in materia ambientale e disciplina parecchi argomenti tra i
quali la VIA, la VAS, l’autorizzazione ambientale integrata, la
difesa del suolo, la tutela delle acque, la gestione delle risorse
isriche, i rifiuti, le bonifiche, la tutela dell’aria, la riduzione
delle emissioni, il danno ambienale.
In verità, oltre al parere negativo delle Regioni, lo schema di
decreto legislativo era stato ampiamente contestato dalle
associazioni ambientaliste e dalle opposizioni. Adesso l’Esecutivo
deve rispondere ai rilievi del Presidente della Repubblica e se,
come sembra, si tratta soltanto di questioni ce non richiedono
cambiamenti sostanziali, saranno sufficienti cambiamenti informali
mentre se dovessero essere necessarie modifiche al testo, lo schema
di decreto legislativo dovrebbe essere riapprovato dal Governo.
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